Sono trascorsi 35 anni da quando a Messina si iniziò a parlare del secondo Palagiustizia. Nel mezzo c’è stato di tutto, polemiche, progetti finiti nel nulla, contenziosi tra Tar e Cga, ma soprattutto tante parole. Tantissime.
Con l’amministrazione De Luca prima e Basile adesso si è messo un punto definitivo. Il Palagiustizia satellite sarà realizzato nei due palazzi storici di via Garibaldi: ex Cassa di risparmio ed ex Banca di Roma. Ci sono le risorse, c’è la volontà corale e adesso ci sono anche i contratti e il cronoprogramma.
La conferenza stampa di questa mattina in Tribunale, assente il vice ministro Francesco Paolo Sisto (che era previsto tra i partecipanti) è servita a dare risalto all’importanza del momento. Presenti il sindaco Federico Basile, il presidente dell’Ordine degli avvocati Paolo Vermiglio e il presidente della Corte d’appello Sebastiano Neri.
L’obiettivo è la conclusione dei lavori di riqualificazione ed adeguamento degli storici palazzi in 14 mesi per un importo di oltre 5 milioni e mezzo di euro.
A Palazzo Piacentini (dove comunque sono previsti ulteriori lavori), resteranno gli uffici penali. Nei palazzi di via Garibaldi andranno gli uffici del settore civile. Infine c’è il palazzo ex Inps in via Capra (zona stazione) dove a quanto pare stanno per sbloccarsi le procedure per i lavori di adeguamento e quindi sarà possibile il trasferimento atteso da anni del Tribunale del lavoro e del Giudice di pace.
C’è chi amplia la forbice della consegna dei lavori dai 14 previsti oggi ai 18 mesi, ma è già un enorme risultato aver siglato contratti ed essere riusciti a trovare una soluzione definitiva e soprattutto condivisa da tutte le parti interessate.
I palazzi della giustizia non sono distanti gli uni dagli altri e sono tutti vicino alla stazione ed al porto. Gli ultimi passaggi portano la firma della giunta Basile, con la delibera che sancisce l’acquisto delle due sedi passata anche dal via libera del consiglio comunale (QUI) L’ex Cassa di risparmio e l’ex Banca di Roma sono adesso di proprietà comunale (che ha pure ottenuto uno sconto) con un acquisto da oltre 16 milioni di ero.
Decisiva l’azione dell’assessore Roberto Cicala che prima era stato presidente della Patrimonio Messina, che avviò la manifestazione d’interesse nel 2021. L’iter andò avanti anche con il placet del ministero della Giustizia e di quello dell’Economia.
Titolari dei due immobili sono le società Unire54 Spa e Unire100 Srl, con sede legale a Treviso, facenti parte dello stesso gruppo, la società “Doworks”, (che a sua volta fa riferimento alla “Hf Partners Spa”) di cui presidente e amministratore delegato è l’imprenditore messinese Massimo Fiore.
La Cassa centrale di Risparmio era la banca intitolata a Vittorio Emanuele II, e che aprì a Messina nel 1902. Dopo i danni del terremoto del 1908 fu ricostruita nel 1926-27. Il Palazzo dell’ex Banca di Roma fu realizzato nel 1922 ed è un immobile vincolato per il suo valore artistico-culturale.