“Ci siamo allarmati perché l’epidemia” del virus respiratorio sinciziale nei neonati “quest’anno è partita in anticipo. Di solito questa tipologia di virus respiratorio arriva a metà novembre per prolungarsi fino a febbraio, e in alcuni casi di neonati prematuri si può attivare una profilassi con un anticorpo monoclonale. L’arrivo anticipato del virus sta facendo ammalare questi bimbi prematuri per i quali sarebbe stato possibile fare la terapia ‘preventiva’“. Così all’Adnkronos Salute Luigi Orfeo, presidente della Società italiana di Neonatologia (Sin) e direttore della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma, commentando l’epidemia di virus respiratorio sinciziale (Rsv) che sta colpendo in tutta Italia neonati e bambini piccolissimi, con reparti pediatrici e terapie intensive degli ospedali pieni.
“Recentemente – riferisce – abbiamo riunito, nel Lazio, le neonatologie proprio su questo argomento per attivare una risposta immediata”. “Ogni anno in Italia nascono 30mila bambini prematuri – ricorda Orfeo – e una buona percentuale può essere interessata dal rischio bronchiolite. La profilassi, che ha un costo alto ed è riservata solo ad alcuni casi particolari indicati dalle linee guida, non dà immunità ma permette una copertura per la stagione invernale – ricorda Orfeo – Per cinque mesi ogni 30 giorni si effettua una iniezione che aiuta a proteggere il piccolo paziente dal rischio di sviluppare un problema serio o molto serio che può arrivare con grave insufficienza respiratoria da virus respiratorio sinciziale“.
“Oltre alla profilassi farmacologica c’è anche quella primaria, soprattutto legata all’igiene, che l’anno scorso è stata rafforzata dalle misure anti-Covid e ha contrastato l’insorgenza di molti casi – avverte il presidente Sin – la mascherina, il lavaggio della mani e l’isoltamento dei lockdown con le scuole chiuse, hanno evitato tantissimi casi. Oggi però con l’allentamento di queste misure anti-Covid il virus respiratorio sinciziale torna alla carica e colpisce. Sono i fratellini più piccoli a portarlo in casa e a contagiare i neonati. Per questo è importante che le mamme continuino con le misure di protezioni anche in casa. Questo virus può essere spesso confuso con Sars-CoV-2 e viceversa, occorre fare attenzione e allertarsi subito“.