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I nomi

Catania, “Operazione Lockdown” contro le truffe Covid: arresti e sequestri CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 5 Ottobre 2023

La Polizia di Stato, dalle prime luci dell’alba, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia,  ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania a carico a carico di 10 soggetti, 5 dei quali tradotti in carcere e 5 sottoposti cumulativamente alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e all’obbligo di dimora nel Comune in cui abitano, responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle truffe ai danni dello Stato con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare l’affermazione sul territorio dell’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano.

Nei confronti dei destinatari della misura restrittiva, nonché di numerosi altri beneficiari di indebiti finanziamenti erogati per fronteggiare l’emergenza COVID-19, il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, della somma di 380.100 Euro, costituente il profitto dell’illecita attività posta in essere.

Per la realizzazione dell’attività operativa hanno trovato impiego oltre 100 uomini del Servizio Centrale Operativo, della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione Crimine.

Nello specifico, gli individui indicati a seguire, sono destinatari della custodia in carcere:

  1. MARRAGONY Paolo (cl.1973);
  2. MIRABELLA Alessandro (cl.1961);
  3. PAPPALARDO Andrea (cl.1977);
  4. PILATO Michele Adolfo Valerio (cl.1958);
  5. SANTAPAOLA Gabriele (cl.1984);

 

I cinque successivi sono sottoposti cumulativamente alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria ed all’obbligo di dimora nel comune in cui abitano:

  1. CASISI Alberto Angelo (cl.1991);
  2. D’ANGELO Paolo (cl.1961);
  3. MASSIMINO Concetto (cl.1967);
  4. MONACO Paolo (cl.1985);
  5. NICOTRA Claudio (cl.1977)

 

in quanto gravemente indiziati – con differenti profili di responsabilità e allo stato degli atti con riguardo alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio innanzi al Giudice – dei delitti di associazione per delinquere finalizzata alle truffe aggravate ai danni dello Stato, all’indebita percezione di erogazione in danno dello Stato ed ai delitti di falso in scrittura privata, falso ideologico in atti pubblici nonché altri delitti contro la fede pubblica, con l’aggravante, per i soli indagati MARRAGONY Paolo, MIRABELLA Alessandro, PAPPALARDO Andrea, PILATO Michele Adolfo Valerio e SANTAPAOLA Gabriele, di aver agito anche al fine di agevolare l’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano.

C’è anche un brigadiere capo dei Carabinieri in servizio a Catania, Paolo Marrangony, di 50 anni, tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta. A Marrangony viene contestato anche il reato di accesso abusivo a un sistema informatico protetto, avendo più volte consultato le banche dati di polizia per finalità diverse da quelle connesse al servizio. Sempre secondo l’impostazione accusatoria, avrebbe collaborato nella realizzazione delle condotte fraudolente con un esponente di rango del clan Santapaola, Gabriele Santapaola, di 39 anni – anch’egli tra gli arrestati – in quanto, oltre a curare i rapporti con i funzionari di banca, si sarebbe occupato della predisposizione della documentazione essenziale per l’indebita percezione del contributo come l’attivazione della partita Iva, la predisposizione della falsa documentazione reddituale e il suo inoltro telematico, nonché l’apposita attivazione di un’utenza telefonica e di una casella email nella quale pervenivano le varie comunicazioni bancarie alle quali rispondeva personalmente.

Il provvedimento cautelare nei suoi confronti è stato eseguito congiuntamente da carabinieri del comando provinciale di Catania e da personale della squadra mobile della Questura.

L’inchiesta si basa su indagini condotte tra il marzo 2021 e il novembre dello stesso anno. Secondo l’accusa, i finanziamenti garantiti dallo Stato sarebbero stati erogati sulla base di documentazione falsa e presentata da persone che non avevano i presupposti di legge.

Al vertice dell’associazione criminale vi sarebbero stati il funzionario di un noto istituto di credito di Catania, Alessandro Mirabella, e il direttore generale del consorzio fidi Cofisan, Andrea Pappalardo.

Secondo quanto accertato, gli indagati, sfruttando anche la semplificazione delle procedure per la concessione del finanziamento garantito avrebbero assicurato a beneficiari compiacenti l’accesso fraudolento, istruendone la pratica sin dalla predisposizione della falsa documentazione reddituale ai fini dell’indebita erogazione del contributo.

Secondo la Procura, Andrea Pappalardo avrebbe convogliato le istanze prodotte dai vari professionisti verso dirigenti di istituti di credito compiacenti come Alessandro Mirabella – anch’egli arrestato – il quale a sua volta avrebbe assegnato le pratiche a fidati funzionari della banca, tra i quali Paolo D’Angelo – arrestato – che, dietro indebito pagamento di una somma di denaro, le avrebbe deliberate positivamente o, qualora irrimediabilmente viziate, ne avrebbe consigliato il ritiro così da poter essere ripresentate una volta rettificate.

Ai cinque arrestati la Procura contesta l’aggravante dell’avere favorito la cosca mafiosa Santapaola-Ercolano.

“L’Arma di Catania ha fornito piena collaborazione alla squadra mobile con cui ha operato congiuntamente durante l’esecuzione della misura cautelare nei confronti del militare indagato”. Lo sottolinea il comando provinciale dei carabinieri etnei sull’arresto del brigadiere capo Paolo Marrangony nell’ambito dell’operazione Lockdown.

 

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