Nelle notti palermitane, Elvira Dragonia Vernengo ” illumina” le vite con gesti altruistici. La campagna di solidarietà “Regala un Led, salva una vita”, nata su Facebook, trasforma semplici donazioni in speranza e gentilezza, diffondendo luce sociale e umanità.
Nel silenzio notturno di una strada deserta a Palermo, un gesto di altruismo illumina la vita di chi ha poco. Guidata dalla luce della bontà, una cittadina, una giovane artista e attivista per i diritti umani con la passione per la “fotografia sociale” e la difesa degli animali, Elvira Dragonia Vernengo si ferma accanto a un giovane straniero su una bicicletta dall’aspetto malandato. Con occhi stanchi e un cappellino di paglia, lui rappresenta la fragilità nascosta nelle strade di Palermo.
In una scena che ricorda i giorni felici di un’infanzia trascorsa su una bicicletta simile, la donna offre i beni più preziosi: la gentilezza e l’attenzione. La sua domanda semplice, se la bici abbia le luci, apre un dialogo che tocca il cuore di entrambi. Il giovane, temendo di perderla, rivela la sua vulnerabilità.
Ma invece, la donna dona qualcosa di inestimabile – i led luminosi necessari per affrontare le strade della città con sicurezza. Una Palermo che, troppe volte si rivela pericolosa al calar del buio in molti quartieri per tanti passanti e gente come lo giovane straniero che ha incrociato Elvira.
Le lacrime negli occhi del giovane raccontano una storia di bisogno, di gratitudine per un gesto così umano. Ciò che emerge è la verità universale che tutti, in un modo o nell’altro, hanno bisogno di compassione e attenzione.
La campagna “Regala un Led, Salva una vita” di Elvira, prende vita con questo semplice gesto di solidarietà.
Con una donazione modesta, chiunque può contribuire a regalare un minimo di sicurezza a coloro che hanno così poco. Non si tratta solo di donare luci, ma di accendere la speranza e la fiducia in chi lotta nell’oscurità.
L’iniziativa si diffonde, e ogni donazione che viene immortalata con uno scatto di una mano che raccoglie quel led, “illumina uno spaccato palermitano” di giovani riders, uomini siciliani, provenienti dal Bangladesh, dalle Filippine, dall’Africa, e italiani senza risorse.
Ogni gesto di gentilezza si traduce in un raggio di luce che taglia attraverso la notte.
Ma osservando ogni foto, la sensazione è che questa iniziativa non si ferma alla semplice donazione materiale, ma va oltre. A rendere visibili le strade, questa campagna si propone di “illuminare” quel bisogno inascoltato di ascolto e gentilezza in un mondo che talvolta sembra dimenticare i più vulnerabili.
Incontri emozionanti, benedizioni inaspettate e la continua diffusione della solidarietà sono le trame di questo racconto di bontà e solidarietà.
Elvira insieme alle persone che seguono l’iniziativa su Facebook, invita chiunque si senta chiamato a partecipare a questa catena di gentilezza, che via via và crescendo e si diffonde.
“Regala un Led, salva una vita” diventa così un inno alla “cura dell’altro” come terapia, un richiamo a donare non solo oggetti materiali ma anche la luce della speranza. Attraverso le immagini di sicurezza donate, Palermo con questo semplice gesto, brilla di un nuovo spirito di comunità, dimostrando che la vera ricchezza si trova nel dare senza aspettarsi nulla in cambio.
E qui si innesca la magia e il valore della “fotografia sociale” che rappresenta un potente mezzo di comunicazione e narrazione visiva, coinvolgendo il fotografo in un atto di responsabilità e di riflessione collettivo in cui ci trasporta.
Ogni scatto è una scelta che riflette l’interpretazione personale del fotografo sulla realtà, posizionandosi in essa in modo partecipativo. La responsabilità si estende oltre l’atto fotografico. Un mezzo empatico di comunicazione, creando relazioni immediate attraverso la visione.
Ogni immagine è una narrazione che, come le parole di Pier Paolo Pasolini, “può educare e plasmare immaginari”. Trasportando gli osservatori quotidiani dei post dell’iniziativa solidale sul profilo social di Elvira in un “viaggio fotografico e narrativo” che svela prospettive nuove sulla realtà quotidiana di Palermo e delle sue periferie spesso, troppo spesso trascurate.
Non solo catturando momenti, ma che impegna attivamente noi visualizzatori di quelle foto nella comprensione e nella trasmissione delle storie che si celano dietro ogni immagine. Foto dopo foto, riescono a far crescere quel tipo di immaginario, all’interno di chi guarda, in un vero e proprio “reportage sociale” che si fonde all’iniziativa solidale che Elvira ha creato con grande tenacia e semplicità d’animo.
Documentare la condizione umana, catturando il modo di vivere delle persone della nostra città che ognuno di noi può incontrare passando per ogni zona di Palermo nella notte.
Ogni immagine diventa un monito per il futuro, una verità mediata dalla prospettiva di Elvira, ma comunque un tassello importante per comprendere la natura umana dei personaggi che incontra e a cui rivolge il gesto di solidarietà di quel led luminoso, riuscendo a “scorgere” le sfumature più difficili e dure delle persone e del contesto cittadino palermitano.
IlSicilia.it ha intervistato l’ispiratrice dell’iniziativa solidale per due battute veloci.
Elvira, cosa ha ispirato la nascita di questa iniziativa?
“L’iniziativa è nata in risposta alla tragica morte di Hassan Ruhel, un cittadino straniero investito l’8 settembre mentre tornava a casa dal lavoro in bicicletta senza luci. Questo evento ha nuovamente mostrato la vulnerabilità di tanti “invisibili” che affrontano situazioni simili a Palermo ogni notte al calar del buio”.
Guardando Palermo con la “lente sociale” della fotografia a cui ti dedichi ogni giorno, cosa pensi della nostra cittá?
“Nonostante le sfide, vedo una Palermo bella, operosa e resistente. La città è piena di gente umile ma dignitosa che crea e si impegna, contrastando il brutto, la sciatteria e la negatività”.
Come definiresti la tua visione della fotografia?
“Un fotografo, per me, è colui che vede chiaramente ciò che gli altri non notano, catturando la bellezza e la dignità nelle storie quotidiane. Percependo l’emozione, trasmettendo il pathos di un luogo, un anima e di una comunità”.
La passione di Elvira Dragonia Vernengo per la fotografia ha radici affettive, nate da una Polaroid materna. Ogni scatto è un viaggio nella geografia delle rughe, un’affascinante carta d’identità umana.
Oltre all’arte, Elvira è una forza attiva a Palermo: premiata come “Donna Siciliana dell’Anno” nel 2018 per le sue innumerevoli attività, organizza conferenze ambientali, promuove mozioni per il verde pubblico e difende gli animali randagi.
Una volontaria pura e appassionata in tanti contesti sociali cittadini.
La sua vita è un racconto di impegno sociale e ambientale, dove la macchina fotografica diventa strumento per catturare volti, storie e il cuore pulsante di una comunità che cresce e trova ispirazione e ascolto.
In questo caso, proprio al suo semplice e potente gesto “gentile” , donando una “luce di solidarietà” in giro per Palermo.