La Commissione Ue propone misure stringenti volte a prevenire l’inquinamento da microplastica. La Commissione lancia un regolamento a cui, tutti gli operatori economici, sia dell’Ue che dei paesi terzi, dovranno conformarsi alle sue prescrizioni entro 18 mesi dall’entrata in vigore. In primis il divieto di vendita di prodotti ai quali sono state aggiunte intenzionalmente microplastiche e che ne rilasciano quando vengono utilizzati.
Ma cosa sono le microplastiche?
Sono tutte quelle particelle di materiale plastico con dimensioni comprese tra 5mm e 330µm e vengono suddivise in due tipologie a seconda della fonte di inquinamento:
- Microplastiche primarie: frammenti di materie plastiche rilasciati direttamente nell’ambiente con queste dimensioni. La fonte principale di tale tipologia di microplastiche è il lavaggio di capi sintetici (35% delle microplastiche primarie), seguita da abrasione degli pneumatici durante la guida (28%) e microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti cosmetici (2%). Questa tipologia di microplastiche rappresenta il 15-31% delle microplastiche presenti nell’oceano;
- Microplastiche secondarie: frammenti di materie plastiche derivanti dalla disgregazione progressiva di rifiuti di maggiori dimensioni. Rappresentano circa il 68-81% delle microplastiche presenti nell’oceano.
Le microplastiche vengono monitorate dalle Arpa in ottemperanza della Direttiva Europea 2008/56/CE “Strategia Marina” e ai sensi dell’articolo 11 del D.Lgs 190/2016 che ha recepito la Direttiva.
Il monitoraggio di Arpa Sicilia viene effettuato lungo le coste dell’Isola in 6 aree in corrispondenza di plume fluviali, rilevanti insediamenti urbani ed industriali. In ciascuna area è stato individuato un transetto nel quale sono state posizionate 3 stazioni di campionamento distanti dalla costa 0.5 Mn (stazione A), 1.5 Mn (stazione B) e 6 Mn (stazione C).
I campionamenti vengono effettuati utilizzando una rete tipo “manta”
Le microplastiche vengono contate ed identificate per tipologia (granulo, pellet, foam, fibra, filamento, frammento, foglio) e colore (bianco, nero, rosso, blu, verde, altro colore). Per ogni colore va specificato se opaco o trasparente. Inoltre, avviene una descrizione per le categorie forma:
- Frammento: porzione di plastica dura rotta; può avere contorno sub circolare, angolare, sub angolare;
- Foglio: porzione di plastica morbida rotta spesso di forma angolare o sub angolare;
- Fibra: elemento filiforme, con margini sfrangiati, deformabile;
- Filamento: elemento filiforme, flessibile, di forma allungata, sottile;
- Foam: forma sferoidale, consistenza morbida (polistirolo);
- Granulo: forma sferica irregolare o anche liscia di consistenza dura;
- Pellet: possono avere forma cilindrica, ovoidale, discoidale, sferuloide, piatta.
L’approccio Ue per raggiungere questo obiettivo è triplice poiché vuole:
- ridurre l’inquinamento causato dai prodotti in plastica (questi si degradano in microplastiche una volta immessi nell’ambiente);
- limitare l’uso di microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti;
- ridurre i rilasci involontari di microplastica.