Alla luce dell’ennesima aggressione contro medici e sanitari della Casa di cura Triolo Zancla di Palermo, il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, come membro della Federazione nazionale Fnomceo, ha chiesto un incontro urgente al Prefetto di Palermo per valutare insieme ai rappresentati di categoria interventi concreti che possano frenare un fenomeno “non è più degno di un Paese civile”.
“Trovare le soluzioni per frenare le violenze che accadono in tutte le aree di primo soccorso, dagli ospedali alle guardie mediche, è un’emergenza che si continua a sottovalutare. Ogni insulto, minaccia o violenza è un fatto gravissimo, puntualmente denunciato dai 106 ordini dei medici italiani, ma ci sono altrettanti casi meno eclatanti che segnalano un atto di violenza ogni tre giorni contro i professionisti della sanità. Non possono e non devono più passare inosservati”.
“Se ne parla da anni, è stata attivata una legge, le parole di solidarietà e di condanna si sprecano, ma ci si ricorda solo dopo l’ultima aggressione. Per restituire sicurezza e serenità a chi si spende ogni giorno per la salute di tutti servono azioni dure, vigilanza e misure di controllo”.
L’Omceo di Palermo insieme a tutti gli Ordini dei medici d’Italia sono vicini al direttore, ai colleghi e ai sanitari aggrediti della Casa di cura, ma accanto alla solidarietà i medici di Palermo “si augurano che il Prefetto, in sinergia con tutte le altre forze del territorio, trovi le risorse e i mezzi necessari per garantire la sicurezza delle condizioni di lavoro nelle strutture ospedaliere”.