Uno degli eventi finito al centro del report di un “corvo” del ministero che ha scatenato il caso dei 300 mila euro percepiti dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per attività extra istituzionali è stato a Messina lo scorso 9 settembre.
La mail con l’elenco di conferenze, inaugurazioni, eventi, lezioni magistrali del critico d’arte e per le quali da gennaio 2023 a fine settembre ha incassato 300 mila euro (anche attraverso società intestate ai suoi collaboratori) è finita all’attenzione del ministro Sangiuliano prima e del premier Meloni poi. Sgarbi replica: “300 mila euro? Spero che siano molti di più. E’ tutto regolare, è una vita che parlo d’arte, scrivo libri. L’ho fatto da sindaco, da parlamentare, lo faccio da sottosegretario. Impedirmi di farlo sarebbe un atto fascista”.
Querela il Fatto quotidiano e presenta denuncia contro il “corvo” o la talpa che ha inviato una documentazione dettagliata per sollevare un caso d’incompatibilità di attività con la carica di sottosegretario (legge 215/2004) in base alla quale “il titolare di cariche di governo non può esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse alla carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore si soggetti pubblici e privati”
Il ministro Sangiuliano che già non aveva rapporti idilliaci con il sottosegretario ha trasmesso gli atti all’Antitrust ed anche la presidente del consiglio Giorgia Meloni approfondirà la vicenda. “E’ illegale prendere soldi così, sono indignato- ha sbottato il ministro- Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose. Io rispondo del mio comportamento, il compito di vigilanza non ce l’ho io ma la magistratura. E non posso certo sapere tutto quello che combina Sgarbi. Dico la verità: voglio averci a che fare il meno possibile”
Una delle iniziative finite nel report anonimo è stata in riva allo Stretto per la presentazione del docufilm “La Messina bendata” che ha riscosso un grande successo (QUI). A seguire dall’evento del Palacultura durante il quale Sgarbi ha parlato di arte ed ha presentato il suo ultimo libro, ha avuto una serie di incontri di carattere istituzionale anche con il sindaco Basile.
Il sottosegretario smentisce di aver percepito rimborsi in quell’occasione e spiega: “Sono stato a Messina su invito di un’associazione culturale ma quella iniziativa è coincisa con altre di carattere istituzionale come il sopralluogo al Museo e l’incontro con l’assessore regionale al turismo e spettacolo. Essere storico d’arte e nel contempo sottosegretario non può essere un impedimento. Se un cantante diventa ministro non può più cantare?”
Al sottosegretario si contesta anche l’uso di un mezzo navale per raggiungere Reggio Calabria dove ha avuto un altro incontro. La spiegazione è che poiché gli incontri istituzionali si erano protratti più del dovuto e poiché avrebbe rischiato di perdere il volo dall’aeroporto di Reggio Calabria è stata contattata la prefettura di Messina per verificare la disponibilità del mezzo navale.