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L’inconcepibile arretratezza del territorio siciliano

lunedì 8 Novembre 2021

Lo sanno in pochi, ma sono un amante dei treni: il treno mette una sorta di serenità, di pace, che altri mezzi, a mio modesto parere, non sono in grado di offrirti. Per carità, comodissimo l’aereo, non ci piove, e, chiaramente, molto più utile e più veloce rispetto al mezzo su rotaie, che per arrivare a Milano impiega 12 ore, ma, quantomeno per tratte brevi, turistiche, in cui non hai particolare fretta, il treno rimane, per me, preferenziale.

Proprio qualche settimana fa, su YouTube, osservavo un video di un ragazzo giapponese di cui vi ho parlato diverse volte: questo giovane viaggia in lungo e in largo per il Giappone a bordo dei treni, mostrando una realtà che, di fatto, è anni luce avanti a noi.

Ad esempio, sono rimasto sorpreso nel vedere un treno, l’Hayabusa, capace di viaggiare in quattro ore per ben 862,5 KM: immaginate voi di dover viaggiare, con uno dei nostri treni, per quasi novecento chilometri, e ditemi quanto tempo impiegate!

Adesso vi potrei parlare di quel treno, attivo sulla linea Yutorito, capace di diventare un bus, i cui pneumatici si rialzano per continuare a camminare su rotaie e garantire una continuità nei trasporti, vi potrei parlare della pulizia incredibile a bordo dei treni, i cui servizi igienici e pavimenti sono così puliti da brillare, vi potrei parlare di decine di cose simili, ma devo tornare con i piedi per terra e rendermi conto che siamo in terra di Sicilia.

Non pensiate che quanto vi ho raccontato fin qui sia fuori tema rispetto all’argomento di questo articolo: ho voluto creare questo parallelismo con l’avanzata flotta giapponese su rotaie per rendere palese quanto il nostro territorio viva un inconcepibile ed ingiustificabile senso di arretratezza.

A cosa mi riferisco, beh, lo sappiamo tutti: per giorni abbiamo vissuto il dramma dell’alluvione che ha colpito il catanese, che si è ritrovato, purtroppo, anche a piangere delle vittime, e più ci penso e più mi rendo conto di come tutto questo sia lontano da ogni rigore di logica. Nel 2021 non è accettabile che un’intera città finisca sott’acqua, e ancora peggio che ci siano delle vittime! Senza andare troppo lontano, potrei dire la stessa cosa riguardo alla situazione vissuta dai residenti di Mondello, a pochi passi da casa nostra. Non venitemi a dire che possiamo definire normale che un’intera borgata finisca sott’acqua creando danni ingenti ai residenti e alle attività in zona, e che – peggio ancora – non esista una soluzione che risolva il problema una volta e per sempre!

La verità – e lo dico senza troppa demagogia o falso buonismo – è che, di fatto, c’è un intero sistema da rivedere: provate a camminare lungo i marciapiedi, anche sotto casa vostra, ed osservate le caditoie completamente otturate dalle foglie! Già che ci siete, poi, provate a farvi quattro passi in giro per la città in un giorno di pioggia leggermente più forte del normale, ed osservate le meravigliose cascate che si formano dai tombini esplosi, che esondano come fontane poste al centro della carreggiata. E già che vi trovate in giro (spero per voi che siate, quantomeno, in un posto riparato – lo dico per la vostra incolumità! N.D.Giomba), provate a spostarvi lungo il corso del fiume Papireto o del Kemonia, ed osservate cosa accade, ad esempio, in via Imera o in Via Porta di Castro, inondate da migliaia di metri cubi d’acqua che spazzano via tutto quel che trovano sul loro cammino ed allagano case e scantinati!

Lasciate perdere: so già che tanti di voi se la prenderanno con il piano edilizio, con le costruzioni totalmente senza regolamentazione, ed altre parole bellissime che, purtroppo, porta via il vento. Quello che so per certo è che amo la mia terra, amo la Sicilia, amo la mia città con i suoi pregi ed i suoi difetti, e non la cambierei per niente al mondo, ma contemporaneamente non posso e non voglio accettare questo stupido immobilismo da parte di chi ci governa, quasi come se si aspettasse un miracolo per risolvere le situazioni.

Quantomeno, abbiate la buona creanza di non crederci tutti stupidi ed indossare facce di circostanza quando ci scappa la tragedia. Già questo, sarebbe decisamente più accettabile…

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