Si intensifica la “caccia” agli evasori a Taormina e scatta stavolta la ricognizione del Tax gap Tari, con uno studio ad hoc finalizzato alla bonifica dei dati tramite l’accertamento degli immobili non dichiarati o dichiarati in maniera parziale. Si tratta di un’attività non a caso denominata dalla casa municipale con la parola “infedeli”. L’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca prova a stringere così il cerchio sui morosi della tassa sulla raccolta rifiuti, come già avvenuto sulla bollettazione idrica e sull’Imu in un ampio quadro di mancata riscossione che secondo il primo cittadino sarebbe arrivato alla esorbitante quota di circa 50 milioni complessivi. E sulla Tari anche qui sarebbe maturato un pesante quantum di bollette non riscosse dal Comune di Taormina. E’ un altro buco che potrebbe essere colmato passando al setaccio e quindi incrociando i dati della Tari con quelli catastali.
Lo studio ora completato e approvato con deliberazione di Giunta municipale si compone di 13 pagine di dati e comprende 8449 abitazioni, 85 tra uffici e studi privati, 48 immobili adibiti a uffici pubblici (ed anche scuole, ospedale, etc), 814 tra negozi e boutique, 1745 magazzini e locali di deposito, 81 laboratori arte e mestieri, 2130 rimesse ed autorimesse, 286 immobili speciali produttivi o terziari, per un totale di 13 mila 648 immobili suscettibili a produrre rifiuti, con 43 a destinazione particolare e 2263 immobili che non producono reddito. Il totale complessivo è di 15 mila 954 immobili che al giugno 2023 costituiscono la “consistenza immobiliare” nel Comune di Taormina.
Risultano 8743 utenze domestiche e 5688 utenti residenti e 3055 utenti non residenti. Per utenza si intende la scheda Tari di ogni immobile. Dallo studio in oggetto emerge che i nuclei familiari residenti a Taormina sono 5449. Nella lista di carico della Tari si estraggono 1728 nuclei familiari in cui nessun componente risulta essere iscritto. I nuclei residenti regolarmente iscritti sono quindi 3721.
Il servizio Tari va ad incrociare i dati della lista anagrafica comunale con i dati inseriti nella lista di carico della Tari e così verranno inseriti tutti i nuclei familiari non presenti, prima dell’elaborazione del calcolo delle tariffe. I risultati di questo incrocio al centro di verifiche, come detto, vanno a riguardare in particolare 1728 nuclei familiari per un totale di 3 mila 161 residenti, la cui superficie stimata degli immobili occupata è di 124 mila 416 mq.
“La tassa sui rifiuti – spiega il vicesindaco di Taormina, Giuseppe Sterrantino – deve coprire integralmente i costi della gestione e pertanto tutto è a carico dei soggetti iscritti nella banca dati della Tari, la tassa sulla raccolta rifiuti. Il presupposto della Tari è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte operative suscettibili di produrre i rifiuti urbani. Quindi, in buona sostanza, maggiore è il numero di immobili iscritti a ruolo, minore sarà il carico per singolo contribuente detentore di tali immobili suscettibili alla produzione di rifiuti. Risulta insomma prioritario verificare che tutti gli immobili suscettibili a produrre rifiuti siano iscritti a ruolo ordinario Tari”.
“Risulta indispensabile continuare a fare chiarezza su tutto ciò che riguarda la situazione dei tributi in questa città – continua Sterrantino – e per questo l’Amministrazione di Taormina intende procedere ad indirizzare gli uffici ad aggiornare la banca dati inserendo ogni soggetto passivo che detieni immobili suscettibili di produzione rifiuti. Stiamo lavorando con gli archivi Lac (anagrafe comunale) e quello delle attività commerciali, andando ad incrociare i dati con quelli della tassa sui rifiuti. Il percorso della creazione della banca dati unica, che questa Amministrazione ha avviato subito dopo essere stata eletta, consente oggi di mettere insieme tutte queste informazioni provenienti dai contratti idrici, dai contratti di energia, di gas, e locazioni, prelevabili da Punto Fisco di Agenzia delle Entrate. E’ una priorità e ci siamo muovendo in questa direzione per fare luce in via definitiva sulla situazione”.
L’attenzione si concentra sia sui piccoli contribuenti, sia anche e soprattutto su tutto ciò che è l’ambito degli operatori economici presenti sul territorio, tenendo conto delle numerose utenze commerciali e di un settore ricettivo nel quale si contano ben 14 mila posti letto tra l’alberghiero ed extralberghiero. Non a caso De Luca ha rimarcato che la questione dell’evasione dei tributi concerne in particolare i contribuenti più ricchi: “Da soli hanno in mano il l’80/85% dell’evasione totale che c’è sui tributi a Taormina, dove c’è l’evasione “per sport” da parte dei ricchi a discapito dei poveri che fanno sacrifici e ricorrono persino ai prestiti per onorare i loro obblighi verso il Fisco”.