“Da Rfi stop a costruzione tre nuovi traghetti, rinuncia clamorosa e insensata che mortifica ancora una volta i cittadini ed il nostro territorio, utile soltanto alla propaganda del devastante progetto del Ponte. E’ la dimostrazione che l’insensato progetto del Ponte non attira investimenti a supporto, ma prosciuga le risorse pubbliche destinabili alle infrastrutture del Sud e dell’intero Paese, come denunciato da Ance e Corte dei conti”. Lo afferma il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che ha depositato una interrogazione sul tema rivolta al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Nel 2022 – viene ricostruito nell’atto ispettivo – Rfi annuncia che tre traghetti veloci navigheranno nello Stretto di Messina. Ma, in realtà, i traghetti previsti – pubblicizzati come il prototipo del nuovo «collegamento dinamico» nello Stretto, alimentati da un sistema gas/elettrico/diesel che avrebbe permesso la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e dotati di un sistema elettrico a emissioni zero nei porti di ormeggio, grazie ai pannelli solari, non verrano costruiti visto che la stessa Rfi ha azzerato le procedure di gara in fase di valutazione delle offerte”.
“Pare che la decisione di Rfi sia legata agli sviluppi sul collegamento stabile nello Stretto, nell’ambito del quale le Fs dovranno svolgere un ruolo determinante per tutte le opere ferroviarie connesse al ponte” dice Barbagallo.
Con l’interrogazione l’esponente Pd chiede di conoscere “i motivi che giustificano l’interruzione della procedura di gara e in che modo Rfi, società pubblica obbligata da un contratto di servizio, intenda garantire la continuità territoriale e la mobilità in Sicilia, in particolare nello Stretto di Messina, e al contempo migliorare l’efficienza del servizio”.