La Regione Siciliana spinge sempre di più sulla raccolta differenziata e sulla riduzione, al tempo stesso, dell’indifferenziato da conferire nelle discariche.
Oggi si tende a differenziare molto di più rispetto al passato e questo permette di raggiungere un doppio risultato: da un alto ambientale a tutela di territori, dall’altro economico con la riduzione dei costi per l’indifferenziato portato in discarica. Progetti che le Srr siciliane continuano a portare avanti, ma per metterli in pratica è necessario cogliere una delle opportunità economiche più importanti messe a disposizione dall’Europa: fondi del Pnrr.
A fornire un quadro generale sulla governance dei rifiuti è Francesco Laudani, presidente della Srr di Catania che nei prossimi giorni si recherà a Roma per cercare di capire come salvare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il 31 dicembre 2023 rappresenta una prima scadenza importante che sta mettendo in difficoltà più o meno tutte le Srr dell’Isola.
“Non possiamo perdere i finanziamenti che servono per gli impianti e per una serie di progettualità” spiega Laudani, in quanto necessari per la realizzazione di nuovi centri di raccolta laddove non esistono e fornendo i comuni di nuovi ccr, di isole ecologiche mobili, di attrezzature informatiche per la gestione della tariffa puntuale. Si tratta di mettere a punto una fila di interventi che potrebbero incrementare di molto la percentuale della differenziata.
“Per quanto riguarda l’indifferenziata – continua il presidente di Srr Catania – il conferimento dei rifiuti prodotti avviene nella discarica di Enna, la parte rimanente che non ha raggiunto nel 2022 il 65% continua ad essere conferito presso l’impianto di Sicula Trasporti”.
La Regione ha riconosciuto ai comuni della Provincia catanese che conferiscono a Sicula – pagando oltre 300 euro a tonnellata – dei contributi per supportare gli extracosti. Quindi una forma di ristoro, seppur limitato, allineandosi a quei comuni che in questo momento trasportano i rifiuti ad Enna.
“La missione della nostra Srr è quella di ridurre al massimo l’indifferenziata, alla luce delle problematiche che riguardano i quantitativi limitati presso le discariche siciliane. Uno dei primi passaggi è sicuramente dotare tutti i comuni di un centro di raccolta e stimolare il riuso per diminuire il quantitativo di indifferenziata. Ci siamo confrontati con i Consorzi rispetto ai conferimenti dei rifiuti differenziati. La problematica dei rifiuti indifferenziati è legata, tuttavia, ai pochissimi impianti ubicati in provincia di Catania, quindi i Consorzi auspicano una raccolta sempre più attenta e selezionata”.
A breve ci sarà un primo incontro tra la Regione e le Srr per quanto riguarda il Piano regionale sui rifiuti e le stesse hanno la possibilità di presentare eventuali osservazioni. Sul fronte della gestione dei rifiuti il rapporto tra le Srr e il governo Schifani è costante, in particolare con l’assessore regionale al ramo Roberto Di Mauro.
“Ci tengo a sottolineare che abbiamo una importante interlocuzione con l’assessore e i dirigenti, con i quali abbiamo programmato una serie di incontri da qui a dicembre con le singole Srr, per fare una ricognizione sullo stato degli impianti, la modalità del trattamento, la verifica dei flussi, il caricamento dei dati. C’è un’attenzione particolare e questo governo sta accelerando”.
Adesso, occorre definire quanto prima il Piano regionale dei rifiuti che racchiude tutta la programmazione nel medio e lungo termine per quanto riguarda la gestione degli impianti, la realizzazione dei termovalorizzatori e l’individuazione dei siti. Ma prima “Dobbiamo sapere, come ha detto più volte l’assessore Di Mauro, quanti sono i flussi dei rifiuti veritieri sia di differenziata che di indifferenziata. I comuni hanno delle percentuali altissime di differenziato, pagano sempre di più – e dovrebbe essere il contrario – ma nello stesso tempo, purtroppo, l’indifferenziata nelle discariche non diminuisce. L’assessore in collaborazione con la Srr ha attivato i controlli dei flussi in entrata e in uscita negli impianti anche privati”.