L’emendamento c’è, è a firma del capogruppo FdI Giorgio Assenza ed è anche aggiuntivo alla legge 638 (la Finanziaria), o almeno lo è in questo momento.
Fatto uscire dalla porta (QUI) tra le polemiche anche interne alla maggioranza dopo l’approvazione in Commissione Bilancio (QUI) l’emendamento “salva ineleggibili” è pronto a rientrare dalla finestra nei prossimi giorni, ma già si sta preparando il fuoco di sbarramento (QUI)
4 DEPUTATI A RISCHIO DECADENZA
L’emendamento è una riedizione riveduta e corretta del precedente e che interessa 4 deputati a rischio decadenza, alla luce dei ricorsi elettorali presentati dai primi dei non eletti. Dei 4 deputati tre (Dario Daidone presidente della Commissione Bilancio, Nicola Catania e Giuseppe Catania) sono di Fratelli d’Italia ed il quarto Davide Vasta è di Sud chiama Nord (sebbene ci siano indiscrezioni che periodicamente lo danno in uscita). Ai 4 deputati i ricorrenti contestano le mancate dimissioni dai rispettivi ruoli nei tempi previsti dalla normativa. La maggioranza con l’emendamento del mese scorso sta lavorando alla correzione della normativa del 1951, attraverso un’interpretazione autentica che peraltro arriverebbe mentre i ricorsi sono in pieno svolgimento nei Tribunali di secondo grado.
IL NUOVO EMENDAMENTO
Ecco il testo dell’emendamento aggiuntivo presentato dal capogruppo dei meloniani.
Interpretazione autentica dell’art. 10, comma 1, lett. f) L.R. 20 marzo 1951, n. 29
(Elezione dei Deputati all’Assemblea regionale siciliana).
Il comma 1, lett. f) dell’art. 10, laddove dispone che <<Non sono eleggibili inoltre… … gli amministratori ed i dipendenti con funzioni di rappresentanza o con poteri di organizzazione o coordinamento del personale, di istituti, consorzi, aziende, agenzie ed enti dipendenti dalla Regione ovvero soggetti alla sua tutela o vigilanza>>, deve essere interpretato nel senso che gli enti, istituti, consorzi ed aziende soggetti a tutela e vigilanza della Regione sono da intendersi unicamente quelli definiti dalla vigente legislazione ed elencati nel GAP e nell’apposito censimento.
CHI SI SALVA E CHI NO
Stando a questa proposta ed alla nuova interpretazione della legge del 1951 la decadenza arriverebbe soltanto per gli amministratori e i dipendenti con funzioni di rappresentanza negli enti e nelle società regionali inseriti nel Gruppo amministrazione pubblica (che include le Partecipate e le società controllate con rilevanza ai fini della redazione del bilancio consolidato).
Nicola Catania era presidente della Srr Trapani Sud e Giuseppe Catania Srr Caltanissetta Nord (entrambe le ssr non rientrano nel Gap) mentre Dario Daidone non si è dimesso in tempo nel Cda Irfis. Anche Davide Vasta non si è dimesso nei tempi previsti dalla Cot (cooperativa vigilata dalla Regione).
L‘OPPOSIZIONE
L’emendamento salva ineleggibili era stato approvato in Commissione (con i voti contrari del M5S e Sud chiama Nord), e finito al centro delle polemiche anche nella maggioranza (con parte della Lega irritata) al punto che è stato stralciato. Durissimi i commenti di Pd e 5Stelle ed anche De Luca (QUI) Per un deputato decaduto ce n’è uno che subentra e non sempre (come nei casi in questione) può essere dello stesso partito del primo eletto. Anzi nel caso di Davide Vasta sono due i ricorrenti: il primo è Salvatore Giuffrida che ricorre contro Vasta e il secondo è Santo Primavera che contesta lo stesso Giuffrida.
Nessuno dei deputati Ars ha mai dubitato del fatto che l’emendamento semi affondato prima o poi sarebbe rispuntato sotto altra forma. Più prima che poi per la verità visto che i giudizi incombono.
Se Pd, M5S e i deluchiani (per quanto Vasta sia Sud chiama Nord) sono pronti a fare le barricate al rispuntar dell’emendamento, Santo Primavera non ha intenzione di stare a guardare: “I ripetuti tentativi perpetrati all’Ars ai fini di condonare conclamate e chiare posizioni di ineleggibilità sub iudice, nonché metodi di scambio e condizionamento che sfiorano la corruzione politica in sede di espressione di voto legislativo inducono a pensare che ormai si tratti di materia avente rilevanza penale. Denuncerò in ogni sede tale andazzo che infanga l’autorevolezza del Parlamento siciliano”.
Più che dell’opposizione a preoccupare FdI sono le frizioni interne alla maggioranza. La Lega di Sammartino non guarda di buon occhio il salva ineleggibili che finirebbe con il rafforzare gli alleati (se Daidone viene dichiarato decaduto subentra Nicotra che è in procinto di passare con la Lega)
Insomma per la salva ineleggibili sta per arrivare la seconda puntata.