“Non è stato un incidente ed è assurdo che nessuno abbia sentito nulla. Ci sono tante persone in questo quartiere. Chi ha chiamato i pompieri sicuramente ha visto qualcosa. Andremo in fondo a questa situazione”. Lo affermano, seduti su degli scalini di vicolo Avenia mentre aspettano di poter parlare con i carabinieri, la figlia e il genero di Maria Rus, Marcela e Giuseppe.
“Non si ammazza un gatto, immaginiamo una persona in questo modo. Se qualcuno ha visto qualcosa anche in forma anonima parli con i carabinieri” dicono. “I miei suoceri, molti anni fa, avevano avuto dei problemi economici e gli sono stati tolti due figli – spiega Giuseppe -. Una aveva 12 anni e l’altra 6 anni. Una adesso è maggiorenne ed è in contatto con mia moglie, l’altra non sappiamo dove sia e nessuno ci vuole dire nulla. E’ sparita”.
“Mia madre e mio padre erano separati, non divorziati, ma separati. Mio padre è in Romania adesso. E ogni tanto si parlavano – racconta Marcela – Mia mamma da 19 anni viveva a Naro”. “Non è stato una rapina perché io ho visto il cadavere di mia suocera e aveva ancora indosso la collanina” aggiunge Giuseppe.
“Non dava problemi a nessuno, era una persona squisita – sottolinea un narese – la conoscevo da anni perché prima viveva nel quartiere di Sant’Agostino ed era una persona che non dava fastidio”.
Da diverse ore due uomini sono nella caserma dei carabinieri a Naro (Agrigento) per essere interrogati in merito all’omicidio delle due donne. Nella caserma oltre agli investigatori si trovano il pm Elettra Consoli e il procuratore aggiunto Salvatore Vella.
Concluso intanto il sopralluogo sul posto. Non ci sono acceleranti e nessuna traccia di liquido infiammabile o inneschi vari all’interno dell’abitazione di vicolo Avenia dove è stato trovato, poco dopo le 3, il cadavere carbonizzato della romena Maria Rus, 54 anni.
Il nucleo investigativo dei vigili del fuoco ha ultimato i rilievi all’interno della residenza, di proprietà di Maria Rus, ed ha accertato che per appiccare le fiamme non è stata utilizzata benzina. Quasi scontato dunque il fatto che l’incendio è stato appiccato alla poltrona davanti la quale è stata trovata la donna.
“Mia mamma non si sedeva mai su quella poltrona – racconta la figlia Marcela – Si metteva da tutt’altra parte della casa dove il cellulare ha campo”.
In merito all’altra vittima, la 58enne romena Delia Zarniscu, Marcela racconta: “Non so se avevano rapporti di frequentazione. Certo Naro è piccola e ci conosciamo tutti, ma non so fino a che punto loro si conoscessero o si frequentassero”.
“A Naro ci sono molti romeni, gente che sa i problemi che ha avuto con il marito e magari qualcuno ha cercato di infastidire mia suocera – ha ipotizzato Giuseppe – Magari ha cercato di cacciarli da casa ed è successa questa tragedia”.