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Indagini in corso

Due donne trovate morte a Naro (AG), ipotesi di omicidio

venerdì 5 Gennaio 2024

Sono state ritrovate due donne decedute questa mattina a Naro (AG) in due distinti appartamenti del piccolo centro dell’Agrigentino. La prima è Maria Rus di 57 anni, il cui corpo è stato trovato carbonizzato all’interno della propria abitazione in via Avenia che è stata avvolta dalle fiamme di un incendio, mentre il secondo corpo è di Delia Zarniscu, di 58 anni, rinvenuta nella propria abitazione in via Da Vinci in una pozza di sangue. Quest’ultima sarebbe sposata con un uomo di Naro, così come la figlia di Maria Rus, l’altra vittima.

Sul posto stanno operando i carabinieri e stanno giungendo il procuratore aggiunto Salvatore Vella e il sostituto procuratore Elettra Consoli. Si indaga per duplice omicidio.

Si conoscevano e avrebbero avuto le stesse frequentazioni Maria Rus di 54 anni e Delia Zarniscu di 58 anni, le due donne romene trovate morte. Zarniscu viveva nella cittadina da oltre vent’anni in via Da Vinci. Dopo la morte del marito, un ragioniere originario del paese, le sue condizioni generali, raccontano a Naro, erano precipitate; la vedova avrebbe avuto diversi problemi economici e per andare avanti avrebbe fatto ricorso anche a espedienti. In via Avenia, strada a poca distanza dalla prima abitazione, è stata trovata invece Maria Rus, separata, il cui corpo era carbonizzato. Il doppio macabro ritrovamento è stato fatto nel quartiere di San’Erasmo, uno dei più dinamici con una forte comunità ecclesiale, dove gli stranieri sono ben accolti e dove spesso vengono organizzate iniziative sociali dagli stessi residenti in modo autonomo senza far ricorso all’aiuto dell’amministrazione pubblica. Secondo le prime informazioni Delia Zarniscu sarebbe vedova mentre Maria Rus era separata. I carabinieri hanno sequestrato capi di abbigliamento e scarpe nell’abitazione di via Vinci.

A Naro la comunità romena è la più numerosa tra gli stranieri che vivono in questa cittadina, che si trova a 660 metri sopra il livello del mare e si affaccia su Val Paradiso, una ampia vallata oltre la quale ci sono colline che coprono in parte la vista del mar Mediterraneo. Sono oltre 300 i romeni che vivono e lavorano a Naro, la quinta comunità in assoluto rispetto agli altri connazionali stabiliti negli altri 42 Comuni della provincia di Agrigento, dove in totale i romeni sono quasi 6.500 a fronte ai 46 mila che si trovano in Sicilia. Diciannove anni fa, era il 4 febbraio, Naro fu colpita da una frana che mise in ginocchio gran parte del centro storico. Una settantina di abitazioni furono dichiarate inagibili, molte sono state abbattute. Centocinquanta le persone sfollate.

LE INDAGINI

I carabinieri hanno acquisito le registrazioni di diversi sistemi di videosorveglianza nella zona dove sono state uccise le due donne. Molti impianti non funzionano. Ma sono invece attive, e coprirebbero le due aree, alcune telecamere private. Mentre i carabinieri della Scientifica sono ancora al lavoro fra l’esterno e gli interni delle abitazioni di via Vinci e vicolo Avenia, i naresi che vivono a pochi passi dalla chiesa di Sant’Erasmo, in piazza Cesare Battisti, continuano ad osservare i movimenti di investigatori e inquirenti da dietro le persiane socchiuse delle finestre.

Gli specialisti del nucleo investigativo dei vigili del fuoco sono entrati nella casa, davanti l’uscio di casa è stato prelevato un mozzicone di sigaretta. Gli investigatori stanno effettuando i rilievi dentro l’abitazione.

In via Vinci, dove è stato trovato in una pozza di sangue, il cadavere di Delia Zarniscu, investigatori e inquirenti parlano di una scena del crimine infernale: mobili e suppellettili sarebbero stati buttati in aria e gli interni sono pieni di sangue. Zarniscu è stata aggredita e uccisa dentro casa, al pianterreno di via Vinci, nel quartiere Sant’Erasmo di Naro (Agrigento). Lo hanno accertato i carabinieri della stazione cittadina che, coordinati dalla Procura di Agrigento, si stanno occupando delle indagini e, fra le altre cose, sono anche stati sentiti i vicini di casa. A chiamare il 118, temendo il peggio, sono stati proprio i residenti della zona di piazza Cesare Battisti che, alle 3 circa, sono stati svegliati dalle urla furibonde e da fortissimi rumori. L’abitazione di via Vinci risulta essere tutta a soqquadro, con mobili e suppellettili scaraventati – fra le mura domestiche – in ogni dove.

In vicolo Avenia, dove invece è riverso quasi all’ingresso il cadavere di Maria Rus, c’è una poltrona incendiata, così come è carbonizzato il corpo della donna. L’allarme, alle ore 3 circa, è stato lanciato dagli abitanti di vicolo Avenia: qualcuno aveva sentito odore di bruciato e affacciandosi aveva visto fiamme all’interno dell’abitazione. Sono accorsi i pompieri del distaccamento di Canicattì e i carabinieri. Trovato il cadavere della 54enne in via Vinci è stato scoperta anche l’altra donna morta. Pare, ma non ci sono conferme ufficiali, che per il cadavere in via Vinci sia arrivata una telefonata ai militari dell’Arma.

Disposta l’autopsia sui cadaveri delle due donne. A Naro – sempre su richiesta della Procura di Agrigento – sono in arrivo, oltre ai militari del Ris di Messina, anche gli specialisti del nucleo investigativo dei vigili del fuoco che dovranno occuparsi, in maniera particolare, dei rilievi nell’abitazione di vicolo Avenia. In questo caso, l’allarme, da parte dei vicini, è stato lanciato alla sala operativa dei vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento. Per l’omicidio di Delia Zarniscu, in via Vinci, la chiamata è arrivata invece al 118.

IL CORDOGLIO

“Naro si sveglia attonita, ammutolita da tanta ferocia. Un duplice omicidio nel cuore del nostro centro storico ha spento due donne, entrambe romene ed entrambe naresi. Non è il momento di frasi di circostanza“. Lo dice la sindaca di Naro (Agrigento), Mariagrazia Brandara. “Come comunità diciamo no ad ogni forma di violenza e rimaniamo in rispettoso silenzio del lavoro delle forze dell’ordine e della Procura, che, sappiamo, riusciranno presto a fare chiarezza su quanto accaduto – aggiunge – Che gli autori di questo massacro siano individuati ed assicurati alla giustizia e vengano esclusi, se naresi, da una comunità sana e operosa”.

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