Con un semplice click si arriva a perdere dai 3 mila ai 20 mila euro. Nel primo semestre 2023, i casi di frode creditizia da furto d’identità nel nostro Paese sono stati oltre 17.100, segnando un +10,8% rispetto al primo semestre 2022.La Sicilia è al terzo posto in Italia per le frodi creditizie mediante furto di identità, con l’11,24% dei casi. E’ dietro a Lombardia e Campania. I dati arrivano dall’Osservatorio Crif – Mister Credit sulle Frodi Creditizie.
I dati
Le truffe creditizie tramite furto di identità continuano ad avere un impatto rilevante in tutta Italia nel primo semestre 2023. Con oltre 17.100 casi per un importo medio frodato pari a 4.845 euro.
Nel corso del primo semestre del 2023, si è verificato un preoccupante aumento delle frodi creditizie, con una netta crescita nelle fasce di importo tra i 3.001 e i 5.000 euro, che hanno più che raddoppiato i casi registrati rispetto al 2022 (+112,4%). Queste frodi rappresentano ora il 10% del totale, segnando una tendenza inquietante.
In parallelo, si osserva una significativa crescita delle frodi con importi compresi tra i 10.001 e i 20.000 euro. Tuttavia, si evidenzia un calo del 22,1% nei casi con importi inferiori a 3.000 euro. Un quadro che pone l’attenzione sulla necessità di maggiori precauzioni e vigilanza.
Le tipologie di finanziamento più frequentemente coinvolte nelle frodi creditizie sono i prestiti finalizzati, che rappresentano il 38,4% dei casi. Questi prestiti, solitamente compresi tra 200 e 75.000 euro, sono legati all’acquisto di beni o servizi specifici, come automobili. Seguono le carte di credito, coinvolte nel 24,6% delle frodi.
I beni più frequentemente acquistati tramite frode sono elettrodomestici, elettronica, informatica e telefonia, rappresentando il 37,4% dei casi.
Il profilo delle vittime di frodi
Il report evidenzia che la fascia di età più colpita dal significativo incremento percentuale delle frodi è quella dei 51-60enni, con un aumento del 10,6%. Tuttavia, i 18-30enni rimangono la fascia più vulnerabile, rappresentando quasi 1 caso su 4. Seguono i 41-50enni con un incremento del 5,8%, e i 31-40enni con il 20,5% dei casi.
In particolare, gli uomini risultano maggiormente colpiti rispetto alle donne, rappresentando il 66,1% delle vittime. L’importo totale delle frodi è stimato intorno agli 83 milioni di euro, registrando un preoccupante aumento del 14,2%.
Si allungano anche i tempi di scoperta delle frodi, nel 40% dei casi passano tra i 6 e i 24 mesi. Addirittura un caso su cinque viene scoperto oltre i 5 anni.
Questi dati sottolineano l’importanza di intensificare gli sforzi per la prevenzione e il monitoraggio delle frodi creditizie al fine di proteggere i consumatori e preservare l’integrità del sistema finanziario.
In un precedente report sempre dell’osservatorio Crif di settembre 2023, era emerso che l’Italia era al quinto posto, a livello globale, per furti di account e-mail dopo Stati Uniti, Russia, Germania e Bulgaria. E
che tra i dati maggiormente frodati nel dark web ci sono i servizi di posta come Gmail, Yahoo e Hotmail, che segnano un +17,9% nel primo semestre di quest’anno con 911.960 alert inviati sul dark web e oltre 45.600 sull’open web (questi ultimi in decrescita del -26,9% rispetto allo stesso periodo del 2022).
In merito alle carte di credito, l’Italia al 15° posto tra i Paesi più soggetti a scambio illecito di dati. Nel 95,5% dei casi, i dati sottratti delle carte sono completi. Il numero dei dati personali rubati nel dark web è cresciuto complessivamente del +17,9% nel 1° semestre.
“E’ un fenomeno in continuo aumento – afferma Gabriele Urzì dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo – e ormai le probabilità di subire un furto di identità, al fine di vedere carpite informazioni personali o sensibili che vengono poi utilizzate in modo illecito per agire a nome del malcapitato, sono sempre più frequenti e concrete”.
“Bisogna essere molto attenti e adottare alcune precauzioni. Non rispondere a messaggi di posta elettronica che richiedono dati personali, distruggereaccuratamente la documentazione che riporta i dati personali prima di cestinarla (meglio usare un tritacarta). Proteggere tutti i documenti da occhi indiscreti, aggiornare gli antivirus installati sui propri dispositivi e, prima di fornire dati online, verificare sempre l’attendibilità del sito web e del richiedente” – continua Urzì.
La sottrazione dei dati spesso avveniva prima con attacchi mirati che colpivano le fasce della popolazione meno sensibilizzate a tale minaccia o che avevano meno dimestichezza con i sistemi informatici”. Oggi però – conclude Urzì – come emerge da un attento esame dei dati, questi reati non risparmiano nessuno. La Sicilia purtroppo è al terzo posto in questa triste classifica”.
Fonte dati: Osservatorio frodi creditizie primo semestre 2023 – Crif