Intanto i numeri: 5300 persone assistite ogni giorno, oltre 1000 accessi annui sui servizi di pronto intervento sociale, 1000 minori beneficiari di attività socio-educative e ludico-ricreative, 200 minori da 0-3 anni in 8 strutture per infanzia e asilo nido, 950 beneficiari di servizi domiciliari, 1700 beneficiari di inclusione socio-educativa e formativa e reinserimento lavorativo, 80 beneficiari del Pronto Soccorso Sociale h24, 776 alunni minori con disabilità con servizio di assistenza scolastica e 1286 studenti trasportati da 39 tra scuolabus e auto, 21 strutture operative e capillari nel territorio comunale. Sono questi i numeri registrati da Messina Social City nel 2023, passando dal welfare state che si fa carico del cittadino a welfare community nella quale la comunità e la persona insieme promuovono processi di autodeterminazione.
“Abbiamo radicalmente cambiato volto alla gestione del sociale – spiega la presidente MSC Valeria Asquini – puntando ad un welfare generativo, che possa interagire e collaborare pienamente con tutti gli attori, pubblici e del privato sociale, che a vario titolo intervengono nelle azioni di presa in carico e gestione dell’utenza”.
Dopo i risultati del 2023 adesso la società partecipata punta ad una serie di obiettivi per migliorare i servizi sociali offerti alla comunità messinese da una struttura che ha chiuso i ponti con il sistema delle cooperative durante la sindacatura De Luca internalizzando il settore.
“ Messina deve essere orgogliosa di vantare una struttura che oggi conta più di 1000 risorse umane, di cui 573 a tempo indeterminato, e 159 stabilizzazioni fatte negli ultimi due anni” conclude la presidente.
Sono cinque le grandi aree d’intervento dell’ente: 1) “Anziani e percorsi intergenerazionali”, che coinvolge bambini, giovani e anziani con servizi di assistenza domiciliare e territoriale ed educativi, nuove prospettive formative per la costruzione di modelli di sviluppo sociale, dove al centro dell’attenzione ci sono il dialogo, l’ascolto e il prendersi cura, l’incontro aiuta a combattere l’isolamento sociale delle persone anziane e diventa al tempo stesso ricchezza per i giovani.
2) “Minori e famiglie”, che prevede tutela del benessere e della presa in carico in un’ottica di prevenzione del disagio, promozione di buone prassi, sviluppo di relazioni educative positive attraverso Centri Socio Educativi, spazi neutri, assistenza scolastica e progetti di inclusione socio – educativa.
3) “Mobilità sociale”, che vede il welfare di prossimità passare attraverso il trasporto nell’esatto momento in cui questo assume la sua connotazione sociale facendosi garanzia di accesso a servizi tra cui trasporto anziani e persone con disabilità, lo scuolabus, il trasporto ai centri occupazionali e riabilitativi e trasporto alunni con disabilità.
4) “Vulnerabilità” l’area in cui ogni giorno si trattano nuove sfide e alleanze e nuovi percorsi territoriali per affrontare povertà e vulnerabilità sociale con interventi di sistema dal valore relazionale i cui cardini sono la territorialità, un tempo sufficiente per agire, la specificità delle singole persone e soprattutto il lavoro relazionale, oggi rappresenta un’opportunità di crescita per costruire un sistema di welfare comunitario locale.
5) “Infanzia e povertà socio-economico-abitativa” ove le attività svolte sono a garanzia del diritto all’educazione base dell’uguaglianza delle possibilità e che deve accompagnare la persona fin dalla nascita e poi verso la realizzazione di reali opportunità di inclusione e benessere. Messina Social City gestisce 8 tra asili nido comunali e servizi integrativi all’infanzia e ha fino ad oggi assegnato 600 tirocini di inclusione sociale e più di 2700 borse di inclusione sociale.