“Da città della munnizza a modello da esportare”. Ci son voluti meno di sei anni, una fortissima determinazione e un grande lavoro di squadra. Anche i messinesi, sia pure tra iniziali ritrosie e pessime abitudini lente e cambiare, hanno fatto la loro parte.
Mission 65% (e oltre) per Messina servizi bene comune e quella percentuale è di raccolta differenziata, obiettivo a portata di mano visti i risultati finora raggiunti. E quella di oggi a Palazzo Zanca è stata una giornata per celebrare i traguardi che hanno portato l’esempio dello Stretto in tutta Italia.
Tema dell’evento: efficienza e sfide in Sicilia: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero. La virtuosa gestione dei rifiuti nella Città Metropolitana di Messina. Presenti i vertici nazionali dei consorzi che operano nel settore della differenziata e del riuso per i quali Messina, che in questi anni ha scalato le classifiche, è stata una sorpresa prima un esempio poi.
Lo stesso sindaco Federico Basile in apertura dei lavori lo ha ricordato: “Nel 2018 Messina era conosciuta come la città della munnizza. La società che si occupava della raccolta dei rifiuti non pagava gli stipendi, non riusciva a garantire la raccolta differenziata che era ai minimi storici”. Con De Luca sindaco iniziò la rivoluzione portata avanti attraverso il Cda presieduto da Pippo Lombardo con Mariagrazia Interdonato vice presidente e che nel 2022 ha preso il timone della partecipata.
Una rivoluzione nei numeri, nei metodi e nei risultati, andata di pari passo con la lotta ai furbetti, ai distratti e agli incivili. Basile ha fatto anche un appello al governo Schifani per un cambio di rotta in tema di rifiuti.
Il racconto di quel che è stato, quel che è e quel che si vuol raggiungere è stata la presidente di Messina servizi Mariagrazia Interdonato iniziando da gennaio 2019 quando la raccolta dei rifiuti per circa l’82% era svolta con cassonetti stradali (raccolta RSU indifferenziato) e la percentuale di raccolta era circa il 18% effettivo. Dopo la predisposizione del piano industriale, il nuovo servizio e la nuova organizzazione sono stati attivati a partire da settembre 2019.
L’ultimo cassonetto stradale è stato rimosso a maggio 2021, dopo soli 32 mesi. La percentuale di raccolta differenziata a regime (anno 2022) ha superato il 43%, raggiungendo un anno dopo la percentuale del 53% ponendo Messina all’ottavo posto tra tutte le città con popolazione oltre 200.000 abitanti. I prossimi step guardano al 65% e all’attivazione del servizio porta a porta integrato in tutto il Comune di Messina.
“Senza la raccolta differenziata a Messina i costi di smaltimento in discarica sarebbero stati decisamente più alti – ha spiegato Interdonato – In realtà con l’aumento dei costi di smaltimento i minori costi nel periodo 2017-2023 sono stati pari a 43 Milioni di Euro. Dati di assoluto rilievo che hanno consentito al comune di Messina di affrontare la situazione dell’innalzamento dei costi di smaltimento con un minore impatto rispetto agli altri comuni metropolitani della Sicilia”.
Il nodo principale è la mancanza di impianti ed è di origine regionale al punto che i rifiuti di Messina vanno a finire a Rotterdam e questo grava sui costi ( e le frecciate alla Regione non sono mancate). C’è poi la necessità di un coinvolgimento dei messinesi sul piano della mentalità, ancora oggi gli zozzoni seriali ci sono ma la strada è tracciata
“Messinaservizi in cinque anni ha raggiunto obiettivi concreti grazie al proprio management, composto da donne e uomini che hanno sposato un progetto ambizioso. Abbiamo dimostrato che anche in una città metropolitana del sud Italia si può fare la raccolta differenziata, raggiungendo e superando le grandi città del centro e nord Italia. Tutto questo attraverso una gestione virtuosa anche dal punto di vista economico e finanziario grazie al supporto dell’amministrazione comunale. Per noi il risultato raggiunto-conclude la presidente Mariagrazia Interdonato-rappresenta un ennesimo punto di partenza per fare meglio guardando ai grandi obiettivi che ci poniamo: diventare un gestore di ambito territoriale e realizzare e gestire nuovi impianti di trattamento rifiuti”.
Intervenuto in video Cateno De Luca ha bacchettato il governo regionale: “Ci siamo riusciti nonostante in Sicilia il piano rifiuti è ancora carta straccia e mancano le infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti. In Sicilia il dato relativo alla percentuale di raccolta differenziata è aumentato perché Messina con grande coraggio ha avviato questo percorso di cambiamento raggiungendo numeri importanti”.
Il plauso è venuto anche dal presidente della Srr SRR Messina Area Metropolitana Danilo Lo Giudice, che ha ricordato i risultati dell’ambito di competenza della Srr Area Metropolitana che chiude il 2023 oltre il 60% nei 47 comuni che la coinvolgono ma la nota dolente della mancanza di impiantistica continua ad essere una criticità che ha conseguenze sulle tariffe.
Orgoglioso, da ex presidente della MSBC della rivoluzione Giuseppe Lombardo che oggi è deputato regionale e sindaco di Roccalumera: “Il modello Messina per la Sicilia che vogliamo. 65% e oltre non è il nostro obiettivo solo per la città di Messina, ormai a portata di mano, ma per tutta la Sicilia così come previsto dalle direttive europee già dal 2012. Purtroppo Catania e Palermo per scelta politica, a differenza di Messina, fanno restare la regione all’ultimo posto fra le regioni d’Italia per raccolta differenziata. Per riscattare la nostra terra dalla continua gestione commissariale dei rifiuti bisogna rompere con le logiche del passato che hanno fatto diventare un costo, che grava tutto sui cittadini, un guadagno fuori dai confini della regione per chi governa ancora in Sicilia il sistema dei rifiuti.”
L’intervento e la partecipazione dei protagonisti del mondo dei consorzi di filiera che operano nel settore dei rifiuti a 360 gradi ha confermato la bontà del lavoro svolto. “Messina-è il coro unanime che emerge a margine dell’incontro- ha le carte in regola per diventare un modello.”
“Nel settore della carte e del cartone- ha affermato Carlo Montalbetti Direttore Consorzio COMIECO-la città di Messina registra il migliore risultato di raccolta al sud, seconda solo a Bari. Trai capoluoghi del Sud con ab>100.000, Messina è al secondo posto per raccolta di carta e cartone effettuata nel 2023.”
“La percentuale di differenziata di Messina, nel 2022- ha ribadito il responsabile CONAI per il centro sud Fabio Costarella-ha superato per la prima volta il 53%. Gli sforzi stanno dando i risultati che, in un quadro di criticità regionale, rafforzano ancora di più l’impegno del Comune e di Messina Servizi.”
“Messina-ha detto Francesca Mazzarella Direttrice Fondazione UTILITATIS- è la più virtuosa delle città metropolitane della Sicilia. La percentuale della raccolta differenziata si attesta al 53,5%, oltre 10 punti in più rispetto alla percentuale del 2021 (42,9%), superando il valore di raccolta differenziata della Sicilia. Purtroppo, si evidenzia la carenza di infrastrutture regionali. l Sud Italia continua infatti a presentare un significativo deficit impiantistico che non consente la piena circolarità delle risorse, contribuendo inoltre al differenziale di spesa per il servizio di igiene urbana con altre zone del Paese.”
Dello stesso tenore gli interventi di Andrea Campelli Direttore Relazioni Esterne e Comunicazione Consorzio COREPLA, Carmine Pagnozzi Direttore Generale Consorzio BIOREPACK, Roccandrea Iascone Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne RICREA, Calogero Picone Referente Sicilia bandi ANCI-CoReVe, Massimo Centemero Direttore Generale del Consorzio Italiano Compostatori, Andrea Massimiliano Lanz Responsabile del Centro Nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare-Ispra, Filippo Brandolini Presidente UTILITALIA. Le conclusioni sono state affidate a Calogero Giuseppe Burgio Dirigente Generale del Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana.