Una nuova manifestazione di protesta di allevatori e agricoltori a bordo dei propri trattori è stata organizzata oggi sulla strada statale 189 Agrigento-Palermo, all’altezza del bivio Tumarrano, in territorio comunale di Cammarata. Circa duecento i produttori presenti, provenienti in gran parte dall’entroterra agrigentino, nella zona compresa tra i Monti Sicani e la Valle del Platani, ma anche da alcuni comuni del Nisseno. Una cinquantina i mezzi agricoli incolonnati lungo la statale. Tra le richieste dei produttori alle autorità anche quella della dichiarazione dello stato di calamità naturale, considerata la siccità che ha ormai compromesso gran parte delle coltivazioni autunnali e invernali. “L’importazione dai paesi extraeuropei ci danneggia, la globalizzazione sta portando alla morte la nostra economia”, dice Giuseppe Daddi, uno dei promotori del presidio odierno, rappresentante di uno dei comitati spontanei che stanno protestando in questi giorni in tutta Italia.
“Subiamo un aumento impressionante dei costi produttivi, a partire dal gasolio, eppure i nostri prodotti vengono svenduti“, aggiunge Giovanni Castronovo, giovane imprenditore agricolo. “Di fatto – conclude – lavoriamo in perdita, i vincoli che ci impone l’Unione Europea stanno calpestando la nostra dignità”. Gli agricoltori lamentano anche che il grano da loro prodotto viene pagato a trenta centesimi. “Eppure il pane costa almeno tre euro al chilo, e questo esempio può essere esteso anche ad altre produzioni, di questo passo molti di noi saranno costretti a dichiarare fallimento“, dice un altro manifestante. Il presidio è stato raggiunto da numerosi amministratori comunali, provenienti da Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Lercara Friddi e Castronovo di Sicilia. Tutti loro hanno manifestato la propria solidarietà ai produttori agricoli, impegnandosi a sostenere le loro rivendicazioni con iniziative e documenti ufficiali che saranno approvati a breve dai rispettivi consigli comunali.