“Babbo Natale non esiste e la Coca Cola – ma non solo – ne usa l’immagine per accreditarsi come portatrice di valori sani“. Antonio Staglianò, vescovo della Diocesi di Noto, cantautore per diletto, sorprende tutti nella basilica del SS. Salvatore a Noto, al termine di una partecipata manifestazione, il festival delle “Arti Effimere”, che nella cittadina barocca ha richiamato alunni di tutte le età. Il clou dell’evento è stata la rievocazione dell’arrivo di San Nicola a cavallo.
“No, Babbo Natale non esiste. Anzi, aggiungo che il rosso del vestito che indossa è stato scelto dalla Coca Cola esclusivamente per fini pubblicitari“. Tra lo stupore di quanti lo stavano a sentire – piccoli e grandi – monsignor Staglianò si è soffermato su un tema molto caro ai bambini: le prossime festività natalizie.
Quelle parole hanno colto di sorpresa i più piccoli ma a generare la polemica, specialmente sui social, sono stati i grandi. “Ho detto che Babbo Natale non è una persona storica come San Nicola da cui è stato tratto il personaggio immaginario – ha aggiunto monsignor Staglianò – Ho spronato i più giovani ad avere di Babbo Natale un’idea più incarnata per poter vivere meglio l’attesa e soprattutto lo scambio dei doni. Se Babbo Natale è San Nicola, i bambini dovrebbero aprirsi ad un sentimento di vicendevole aiuto, alla solidarietà dei doni verso i bimbi più poveri. Con tutto il rispetto per la casa produttrice della Coca Cola che si è inventata Babbo Natale – ha commentato Staglianò – il compito del vescovo è annunciare la carità evangelica, anche attraverso questi simboli della cultura popolare. È una via per fare poptheology e recuperare il senso vero della tradizione cristiana del Natale. Per il resto – ha concluso – i bimbi sanno che Babbo Natale è papà o lo zio. Quindi nessun sogno infranto“.