Non è tutto rose e fiori all’Ars, se a far discutere sono i nuovi manager della sanità siciliana designati dal governo Schifani. Nella platea dei 18 ce ne sono otto sui quali pendono procedimenti penali.
Un dato che è emerso questa mattina al termine della seduta della commissione Affari istituzionali che si è riunita per l’esame dei curricula, quale atto propedeutico alla concessione del parere.
La richiesta di ulteriori approfondimenti è arrivata dal Pd che ha parlato di “mancanza di accordo tra i partiti”. Infatti, anche alcuni esponenti della maggioranza hanno espresso delle perplessità. Valutazioni in più saranno effettuate nei prossimi giorni per verificare situazioni di incoferibilità o di incompatibilità.
In particolare la commissione ha chiesto al governo i casellari giudiziari dei manager nominati, le valutazioni dell’Agenas e dell’assessorato alla Salute sul raggiungimento annuale degli obiettivi. Eventuali procedimenti di commissariamento nei confronti degli incaricati nel caso abbiano assunto già in passato il ruolo manageriale, i verbali della commissione d’esame e una relazione sui motivi dei due elenchi in cui furono inseriti gli aspiranti manager tra più e meno idonei.
Per quanto riguarda i procedimenti giudiziari in corso i reati, a vario titolo, sono molteplici: abuso d’ufficio, omicidio colposo, concorso formale-reato continuato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, rapporto di causalità, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, lesioni personali colpose, delitti contro il patrimonio mediante frode e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Per regolamento la commissione deve dare il parere sulle nomine entro trenta giorni, il timer scatterà dal momento in cui avrà ricevuto dal governo le risposte agli approfondimenti richiesti.
E’ chiaro che i singoli deputati di Sala d’Ercole non possono entrare nel merito delle nomine, ha spiegato la maggioranza, trattandosi di una prerogativa del governo regionale. “E’ un problema di coscienza e di responsabilità del governo scegliere bene”.
Qualora il parere della I commissione fosse negativo, il governo regionale potrebbe comunque, attraverso una procedura aggravata, confermare le nomine, oppure rimettere gli atti all’aula col voto segreto.
Molto probabilmente il voto in commissione arriverà la prossima settimana.