La raccolta differenziata aumenta ancora in Sicilia. Nel 2022 ha superato il 65% in 274 dei Comuni dell’Isola e ha coinvolto una popolazione complessiva di 2.386.559 abitanti. I dati del dossier si riferiscono a tutte le tipologie di rifiuti: indifferenziato (Rur rifiuto urbano residuo), umido e altre frazioni. Tuttavia, i prezzi praticati nella Regione sul trattamento, conferimento in discarica, selezione e compostaggio, sono abbondantemente superiori rispetto a quelli praticati nel resto d’Italia.
Lo studio di Anci, firmato dai tecnici Roberto Cavallo, Giovanni Giarelli e Raphael Rossi, contiene un’analisi comparativa delle spese sostenute dai Comuni siciliani per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti rispetto al resto d’Italia.
Il Ricorso
“L’analisi dei costi contenuti nel dossier – spiega Anci Sicilia – ci ha imposto di verificare attraverso un ricorso all’Antitrust se vi sia da parte degli operatori un abuso di posizione dominante. Il ricorso, in particolare , si riferisce ai costi applicati da sicula trasporti srl i cui impianti , come è noto , sono utilizzati da oltre 170 comuni dell’Isola. Più in generale il ricorso serve anche a comprendere quali siano le ragioni dei costi eccessivi che gravano sul sistema dei rifiuti in Sicilia e come si possa intervenire in maniera efficace per evitare l’impatto negativo sui bilanci comunali, sulle tasche dei cittadini e sull’economia dell’Isola”.
Il ricorso all’Agcm (Autorità garante per la concorrenza e il mercato) serve anche a comprendere se, sulle “tariffe di conferimento alle stelle“, incidano delle distorsioni di mercato.
Le Proposte
Nella nota, Anci Sicilia prosegue analizzando le possibili soluzioni al problema: “In relazione ai termovalorizzatori va presa in considerazione la situazione di partenza della produzione dei rifiuti in Sicilia e l’andamento della raccolta differenziata. A parte i tempi di realizzazione degli impianti, bisogna anche capire quali interventi risultino più urgenti per potere invertire la tendenza e raggiungere l’obiettivo di una diminuzione dei costi. Inoltre è necessario anche individuare quali azioni bisogna porre in essere per accelerare la realizzazione impianti di prossimità che possono contare, da subito, su un abbattimento dei costi.
A questo va collegata – conclude Anci Sicilia – la predisposizione del nuovo piano dei rifiuti per il quale auspichiamo che ci sia un’interlocuzione con gli enti locali”.
L’intervento
Sul punto è intervenuto anche il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, componente del direttivo di Anci Sicilia, intervenendo a Palermo alla conferenza di presentazione del Dossier Anci “sull’anomalia siciliana” del costo dei rifiuti in Sicili: “La Regione deve riconoscere ai Comuni, al più presto, le risorse per compensare i rincari vertiginosi dei costi di conferimento in discarica. L’Assessorato all’Energia ci aveva assegnato 45 milioni che poi sono stati revocati, adesso ne servono almeno 60. Non c’è più tempo, solo con queste risorse potremo evitare, nuovi pesanti aumenti della Tari sulle spalle delle famiglie siciliane, già provate dal caro vita”.