“Fumata nera” tra Comune di Taormina e Regione Siciliana nel tentativo di transazione sui proventi del Teatro Antico per le annualità pregresse che da Palermo non sono stati versati all’ente taorminese. Non ha portato ad una svolta la procedura di mediazione civile per provare a chiudere in via definitiva il contenzioso tra la casa municipale e l’assessorato ai Beni culturali riferito al periodo che va dal 2014 al 2016. “La Regione in un primo momento aveva chiesto il rinvio della trattazione del caso ma poi non si è presentata a questo tentativo di mediazione civile”, ha rimarcato il presidente della Commissione Liquidatoria, Lucio Catania, che ha preso così atto, insieme ai colleghi Maria Di Nardo e Tania Giallongo, della posizione della Regione.
Nel 2014 era in vigore la convenzione sottoscritta il 12 maggio 2011 tra Comune e assessorato ai Beni culturali, approvata il 26 giugno 2011 con ddg n.1008. Il 16 giugno 2015 è stata stipulata la convenzione, con atto aggiuntivo del luglio di quello stesso anno, ed è stato tenuto conto delle modifiche normative intervenute con legge regionale del 15 maggio 2015. Ad oggi, tuttavia, non sono state versante le somme derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso al Teatro Antico per tre annualità. E più precisamente per il 2014 (saldo residuo di 706 mila euro), 2015 (un milione 463 mila euro), e 2016 (primo semestre, pari a 705 mila euro) per complessivi 2 milioni 874 mila euro.
Tramonta, a questo punto, la prospettiva di una svolta immediata sulle somme dovute da Palermo alla Perla dello Ionio e che, al contrario, la Regione non intende invece riconoscere per le passate annualità sul Teatro Antico. Si tratta di somme che richiamano gli effetti della legge regionale n.10/1999, da cui si prevedeva il riconoscimento all’ente del 30% dei proventi di ingresso del sito. Il caso approderà nelle aule di tribunale, dove le parti si confronteranno e si vedrà chi avrà la meglio.
Con determina dirigenziale n.131 del 27 giugno 2018 era stato conferito incarico professionale per il recupero delle somme ad un legale, che successivamente ha rinunciato all’incarico. Dopo tale rinuncia “nessuna azione è stata posta in essere dall’ente al fine del recupero delle somme”, ha evidenziato la Commissione Liquidatoria. “Il Comune – secondo quanto rilevato dalla Commissione liquidatoria incaricata per il dissesto al Comune di Taormina – ha tutto il diritto di incassare le somme, avendo subito l’onere di fornire i servizi collegati ad una platea molto vasta di spettatori, che hanno avuto un impatto molto forte sul tessuto sociale del territorio, senza apportare vantaggi di natura economica, essendo visitatori occasionali della città, soggiornanti solo per il tempo necessario alla visione dello spettacolo”. La Commissione ha ritenuto “non equo” che il Comune di Taormina abbia sopportato dei costi e degli oneri degli spettacoli al Teatro Antico, senza avere alcuna compartecipazione ai ricavi che sarebbero di pertinenza esclusiva di altri soggetti.
Lo scorso anno, sulla base di tali premesse, con delibera dell’Organo straordinario di liquidazione del 3 maggio 2023, era stato conferito incarico a tutela del Comune all’avvocato Giovanni De Nigris “al fine di proporre azione nei confronti dell’assessorato ai Beni Culturali per il recupero delle somme dovute al Comune di Taormina”. Il legale dell’Ente sin qui aveva ritenuto opportuno “non attivare la procedura monitoria, optando per il procedimento semplificato, previa attivazione della procedura di mediazione al fine di tentare una risoluzione stragiudiziale della lite”. La Commissione ha ritenuto, a sua volta, di condividere il parere e ha appoggiato il tentativo di dirimere la questione con una mediazione civile. Si intendeva, in sostanza, arrivare ad un punto di incontro e chiudere il caso con una transazione. Ma la mediazione non ci sarà e la transazione neanche.