Sarebbe stata una premeditata esecuzione, secondo gli investigatori, l’omicidio di Giovanna Cantarero, avvenuto venerdì scorso a Liberi, frazione di Misterbianco (Catania). Lo rileva una nota della Procura della Repubblica di Catania. L’unico indagato, Sebastiano Spampinato, 30 anni, si sarebbe suicidato oggi con un colpo di pistola alla tempia destra in un’abitazione di proprietà della zia, nel villaggio Campo di mare.
I carabinieri vicino il corpo dell’uomo hanno trovato un bossolo e l’ogiva e una pistola Beretta mod. 92 con matricola cancellato insieme con due caricatori contenenti 20 proiettili calibro 9×21. Durante l’omicidio l’aggressore ha lasciato quattro proiettili inesplosi, a testimonianza di una non meglio indicata complicazione avvenuta durante l’azione di fuoco riconducibile verosimilmente allo stato di agitazione. Il fermo di indiziato di delitto di Spampinato era stato disposto dopo che si è accertata l’esistenza di un’utenza telefonica, in uso alla vittima fino a poco tempo prima, ma intestata proprio a Sebastiano Spampinato.
La relazione tra i due era ampiamente nota anche ai familiari della vittima, che tuttavia hanno negato qualunque tipo di relazione della vittima con altri soggetti. Nella zona dell’omicido era stato riscontrato il passaggio di uno scooter che Spampinato usava, un Honda SH 150 di colore scuro, intestato alla zia materna, e di un casco simili a quelli descritti sul luogo dell’omicidio. I funerali di Giovanna Cantarero saranno celebrati domani alle 11 a Catania, nella chiesa della Sacra Famiglia di Viale Mario Rapisardi.