Dall’autonomia differenziata agli equilibri (non sempre solidi) tra partiti.
Ospite della puntata di Bar Sicilia è Raffaele Lombardo, fondatore del Movimento per le autonomia, Autonomisti e leader storico delle istanze di rappresentanza dell’Isola. In passato parlamentare europeo, presidente della provincia di Catania e presidente della Regione dal 2008 al 2012, il leader di Mpa, assolto dopo una lunga vicenda giudiziaria, rimane uno dei volti più influenti nel panorama della politica siciliana.
L’ex inquilino di Palazzo D’Orleans, intervistato da Maurizio Scaglione e Giuseppe Bianca, ha analizzato da vicino alcuni dei temi più caldi che hanno tenuto banco in queste settimane. Una delle prime novità di questo 2024 rimane la tanto discussa e criticata Autonomia differenziata. Lombardo non si dichiara affatto ostile anche se i punti di domanda restano. I siciliani ci credono ancora? Riuscirà a colmare il divario nord-sud? La sfida principale sull’uso delle risorse verrà colta?
Dalla politica nazionale a quella regionale.
Il leader autonomista ricordando anche la sua precedente esperienza di presidente dell’ente intermedio catanese, ha sottolineato il vuoto lasciato dall’abolizione delle Province e gli sprechi che ne sono conseguiti a causa di una mancata guida concreta, senza una distribuzione chiara delle funzioni e dei compiti da svolgere.
Lombardo, infine, non si è sottratto nell’affrontare i rapporti del suo partito con Dc e Lega. Con i salviniani regge la base di un patto federativo.