Vincenzo Infantino, direttore generale dell’Agenzia Arpa, che si occupa della protezione ambientale per la Regione Siciliana, ha bloccato la procedura concorsuale per l’assunzione di 57 persone, nonostante si sia conclusa la fase della preselezione. Perché? La risposta è che i dipendenti interni non sono tenuti a sostenere la prova preselettiva.
Infantino ha avvisato che se non avesse fermato tutto la procedura sarebbe stata oggetto di numerosi contenziosi, ma ha assicurato che riapriranno le candidature per una sola prova.
Il fatto risale al 27 ottobre, quando il direttore amministrativo, Pietro Maria Testaì, ha modificato in corso d’opera le regole previste. Un avviso integrativo, pubblicato a termini quasi scaduti, infatti, dava la possibilità ai dipendenti interni, ai quali spetta una quota dei posti in palio, a fronte di oltre 9600 candidati, di non sottoporsi alla preselezione, traghettando direttamente alla seconda prova. Ma il giorno dopo l’avviso viene annullato. Si torna così al punto di partenza: dal 30 novembre al 2 dicembre tutti devono passare dalla preselezione con un test a risposta multipla alle Ciminiere di Catania. Da qui, la battaglia dei sindacati affinché gli interni passassero al secondo turno di prova.
La procedura concorsuale, come si legge nell’ultimo decreto, non si è perfezionata con l’adozione della graduatoria e la nomina dei selezionati, essendo posta in essere unicamente la pubblicazione del relativo bando e lo svolgimento della prova preselettiva, senza la verifica dei candidati preselezionati. Poi rispediti indietro i plichi con le prove. Adesso occorre fare in fretta e lo stato di emergenza consentirà di rifare la prova saltando la preselezione. Tutte le candidature già presentate saranno considerate valide, ma si riapriranno i termini per concorrere. L’alternativa sarebbe ,altrimenti, stata una infinita lista di ricorsi.