Sono ancora in deposito nel cimitero di Altavilla Milicia (PA) le salme dei due fratellini Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 anni i cui corpi senza vita dopo terribili torture sono stati trovati nella villa lo scorso 11 febbraio. Furono uccisi, insieme alla madre Antonella, secondo quanto hanno accertato le indagini dei carabinieri, dal padre Giovanni Barreca, dalla figlia di 17 anni e dai due santoni Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Tutti e quattro sono in carcere con l’accusa di omicidio. Le salme non sono state ancora tumulate perché nel cimitero del Comune non ci sono posti. A fare la scoperta un appuntato dei carabinieri in pensione.
“Il 16 marzo è morto mio cognato – racconta Nicola Martorana – dopo la funzione siamo andati al cimitero e la salma di mio cognato è stata messa in deposito. Qui abbiamo visto che ci sono ancora le salme dei due ragazzini uccisi nella terebice vicenda di Altavilla e altre tre bare, due uomini e una donna. Un uomo è morto da sei mesi e si trova ancora lì. Nella camera mortuaria c’era un cattivo odore insopportabile. Non ci è stato detto quando sarà seppellito mio cognato. E’ davvero ingiusto”.
Anche l’ex sindaco di Altavilla Nino Parini ha attaccato l’amministrazione comunale. “Non ci sono più posti disponibili al cimitero – dice – Ma lo spettacolo è davvero penoso. E purtroppo la cronaca di una lunga agonia durata oltre 10 anni e giunta al suo epilogo finale con le salme in deposito. Al momento, sarebbero circa 6 le salme giacenti in deposito che sono in attesa di ricevere una degna sepoltura. Alcune da pochi giorni, ed altre anche da diversi mesi. Fra queste, anche i feretri degli sfortunati fratellini Kevin ed Emanuel Barreca, ed un’altra salma che, di sicuro, sarà in giacenza da almeno sei mesi viste le forti esalazioni che emana e che vi lascio solo immaginare, dovute alla decomposizione. Cosa che renderebbe quel magazzino quasi inaccessibile oltre che insalubre”.
Il sindaco Pino Virga afferma che presto le salme saranno seppellite. “Si tratta di alcune settimane stiamo realizzando altre 20 loculi e a seguire se ne realizzeranno altri 45 – dice – Nel frattempo stiamo facendo una ricognizione per eseguire alcune estumulazioni e accelerare le sepolture della salme in deposito”.
E’ ancora preda di una sorta di delirio mistico, vede il demonio in carcere, sostiene che il male si sia impossessato del suo compagno di cella e di volerlo liberare. Giovanni Barreca, muratore di Altavilla Milicia che, con la complicità della figlia 17enne e, sostengono gli inquirenti, di una coppia di fanatici religiosi, Massimo Carandente e Sabrina Fina, ha sterminato la moglie e due figli durante un esorcismo, continua a farneticare. Oggi ha incontrato in carcere il suo avvocato, Giancarlo Barracato al quale, dopo una nomina d’ufficio, ha conferito l’incarico di fiducia. Barreca, per cui il difensore ha chiesto una valutazione psichiatrica, ha confermato che la coppia a cui si era rivolto per scacciare il diavolo dalla moglie e dai due figli ,durante il lungo rito che ha poi portato al triplice omicidio, ha fatto diverse telefonate.
Il muratore non sa dire con chi i due complici parlassero: gli inquirenti che da settimane fanno accertamenti sui cellulari dei due stanno tentando di capire chi abbiano contattato. L’ipotesi, tutta da verificare, è che fossero in contatto con altri fanatici religiosi ai quali potrebbero aver detto cosa avveniva nella villetta di Altavilla. Nei prossimi giorni l’indagato incontrerà in cella i consulenti della difesa, tra cui la criminologa Roberta Bruzzone, che dovranno esprimersi sulle sue condizioni mentali.