Una delle date segnate sui nostri calendari, sicuramente la più tenera, è la “National Puppy Day” dedicata, da ormai 18 anni, ogni 23 marzo ai piccoli pelosi che invadono le nostre case d’amore, di sorrisi e tanta dolcezza, riuscendo a riportare il sereno, anche, in giornate disincantate e iniziate con fitte nuvole. Questa festa nata negli Stati Uniti nel 2006, grazie all’avvocata degli animali Coleen Paige, da subito volle focalizzare l’attenzione sulla pratica dell’adozione, sugli allevamenti, non sempre rispettosi delle regole e, soprattutto, sui cuccioli senza tetto di tutto il mondo.
In questa giorno, che non dovrebbe rappresentare un unicum, ma andare ad aggiungersi agli altri 364, coccolate, ancora più del solito, i vostri “bimbi” pelosi, giocate e correte insieme a loro, non dimenticando, però, i tanti che, meno fortunati, spesso vengono investiti dalle brutture di cui solo noi umani sappiamo essere capaci. Ecco, è proprio per questi esseri indifesi che, non avendo nessuno, appartengono a noi tutti, che dobbiamo continuare a batterci. Coleen Paige volle rendere centrale il tema dell’adozione perché si rese conto che andava affrontato con maggior serietà, consapevoli dell’impegno, ma, allo stesso tempo, della gioia che una simile scelta avrebbe portato nelle famiglie.
Non c’era migliore occasione di questa giornata dedicata ai “cuccioli” “per annunciarvi l’arrivo ormai prossimo, su IlSicilia.it, di una nuova rubrica che si chiamerà “Una zampa lava l’altra”, titolo che vuole essere metafora dell’aiutarsi vicendevolmente. A porgervi la sua, piccola e paffutella, sarà Leopoldo, il bulldog francese di appena sei mesi della foto, che vi accompagnerà a modo suo, (staremo a vedere quale), tra i volontari che si spendono, quotidianamente, nei canili e nei gattili; nelle cliniche veterinarie; nelle scuole di educazione e addestramento; nelle spiagge, nelle strutture “pet friendly” e dove vorrete che lui vada, visto che a dettare la sua “bau-agenda” saranno le vostre richieste, curiosità e segnalazioni. Volendo una rubrica che tocchi tutte le corde, non poteva mancare la parte leggera e scanzonata fatta da dialoghi non sense per voi, ma con molto senso per lui con la sua mamma umana, che sarei io, e da foto e video divertenti dei vostri pelosetti che, se lo vorrete, potrete mandare alla “Posta di Leopoldo”.
Il piccolo Belzebau, chiamato così nei momenti in cui fa il pazzerello, soprattutto la sera, aspetta con impazienza i vostri input, anzi quelli dei suoi amichetti, per favore non deludetelo. Riguardo il perché della scelta di un front-dog, (Leopoldo a questo dubbio, appena accennato, ha rizzato, ancora di più, le orecchie da pipistrello) non si può non rispondere che con le parole del filosofo Martin Buber: “Gli occhi di un animale hanno il potere di parlare un grande linguaggio”.