E’ un trapanese, Gaspare Davì, di 45 anni, il marittimo morto ieri sera nel porto di Napoli, mentre lavorava a bordo della nave Antares della Gnv. Il marinaio di bordo stava ultimando le manovre di carico, prima della partenza della nave, quando è rimasto schiacciato dalla ralla, intenta a posizionare un semirimorchio. L’uomo, originario di Trapani, non si sarebbe accorto della manovra ed è rimasto schiacciato, morendo sul colpo.
I sindacati si dicono sgomenti per l’accaduto ed esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia del marinaio, in particolare alla moglie e alle due figlie. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto. La procura ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente.
“Gli incidenti sul lavoro continuano a essere una drammatica emergenza nel nostro Paese. La Sicilia piange oggi la morte del lavoratore marittimo di Trapani, 48 anni, padre di due figli, vittima di un incidente nel porto di Napol nelle fasi di imbarco mezzi nel Ferry Antares ( della GNV), diretto a Palermo”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino a proposito dell’ennesima morte sul lavoro.
“C’è dolore – aggiunge Mannino – ma anche rabbia, non è infatti accettabile che si muoia così, mentre si lavora”. Il segretario della Cgil sottolinea come i marittimi, costretti a lavorare lontano da casa, siano spesso sotto pagati.
“Svolgono un lavoro usurante – aggiunge Mannino – ma non per lo Stato italiano, che ha decurtato con l’ultima finanziaria l’indennità di malattia. Il marittimo in pratica non può ammalarsi, però muore in modo tragico, come in quest’ultimo caso”. Mannino sottolinea che “l’attenzione verso la sicurezza non è mai abbastanza, un motivo in più per aderire allo sciopero dell’ 11 aprile indetto dalla Cgil e dalla Uil, vista l’assenza di risposte da parte del governo nazionale su un tema così importante”.