Presidente Minardo, alla fine si è scoperto che lo scudo di Alberto da Giussano è uno scudocrociato…
“Non so se fosse uno scudocrociato, di certo la collaborazione tra Lega ed Udc è una novità politica molto importante che ci consentirà di dare una risposta a tanti elettori cattolici e moderati che hanno perso dei punti di riferimento politici. Matteo Salvini e Lorenzo Cesa in questo senso oltre che generosità hanno dimostrato grande lungimiranza politica“.
Pensa siano tanti questi elettori?
“Non è soltanto un mio pensiero, proprio ieri un’indagine demoscopica ha rilevato che più di un italiano su tre è convinto che in Italia manchi un partito che si ispiri espressamente ai valori del cattolicesimo politico. Una platea elettorale non trascurabile che rappresenta oltre il 30 per cento degli elettori”.
L’Udc potrebbe essere il partito giusto per riagganciare questo elettorato?
“L’Udc è l’erede di una grande tradizione politica, quella della Democrazia Cristiana, che ha segnato la storia del Paese e della Sicilia. Lo scudocrociato ha parlato a tanti nel passato e penso che abbia qualcosa da dire anche alle nuove generazioni ma servono iniziative politiche all’altezza della sfida e credo che quella con la Lega sia la partnership ideale“.
Qualcuno però direbbe: che c’azzecca l’Udc con la Lega…
“La Lega nasce come un partito autonomista che nei primi anni novanta entrò comprensibilmente in rotta di collisione con la Dc perché comunque rappresentava un centralismo che in alcuni casi non ha fatto bene al Paese. Oggi viviamo un tempo diverso e il terreno d’incontro è la buona politica, concreta e innovativa. E poi non dimentichiamo che il primo a parlare di autonomie fu un siciliano, don Luigi Sturzo che poi fondò il Partito Popolare Italiano”.
L’intesa con l’Udc è un modo per compensare la fine del patto federativo con Raffaele Lombardo?
“Assolutamente no. Raffaele Lombardo è il leader di una forza politica con cui ho sempre auspicato una stretta collaborazione, una collaborazione peraltro naturale sul tema dell’Autonomia e delle grandi infrastrutture come il Ponte sullo Stretto. Spero che la nostra iniziativa politica che parla ad un mondo di cui Lombardo è uno storico punto di riferimento possa riattivare convergenze sui temi che ci stanno a cuore”.
Il ritorno dell’Udc a trazione leghista avrà ripercussioni a Palazzo dei Normanni?
“Io mi auguro che abbia ripercussioni nei territori, dove c’è una classe dirigente moderata e cattolica che adesso può tornare ad impegnarsi in prima persona. Penso anche ai giovani che si vogliono cimentare nell’impegno per il bene comune che sono tenuti lontani dai politici eterni o dai giovani vecchi. Il tema non è fare manovre di Palazzo ma di ritornare a fare politica, buona politica. Per noi si parte da questo e vale per Sala d’Ercole come per il più piccolo consiglio comunale”.