Si è svolto ieri pomeriggio a Palermo al Parco Villa Filippina, l’incontro “Le ragioni della pace” con l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando (candidato nelle Isole alle elezioni europee per Alleanza Verdi Sinistra), Nichi Vendola (presidente nazionale di Sinistra Italiana), Pierpaolo Montalto (segretario regionale Sinistra Italiana) e Fausto Melluso (già consigliere comunale per Sinistra Comune e presidente di Arci Palermo) in vista del rinnovo del Parlamento Europeo dell’8 e 9 giugno 2024. Durante l’evento si è parlato di centralità del Mediterraneo, che dovrà essere la sfida del prossimo Parlamento Europeo. Tra i temi toccati: le guerre e le migrazioni.
“E’ un momento nel quale la Sicilia, la Sardegna, il Mediterraneo sono investiti da problemi che devono essere affrontati. Siamo di fronte a un cambiamento epocale alla crisi dell’egemonia dell’Occidente, e occorre che l’Europa diventi riferimento dei diritti umani e si dia una mossa per quanto riguarda i temi della pace, della giustizia ambientale e della giustizia sociale, che non sono questioni scollegate“. Lo ha detto Leoluca Orlando, candidato alle europee nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine dell’iniziativa a Palermo.
“Finalmente si è capito che che il cambio di clima provocato da questo governo che ha esponenti di cultura fascista, ma ancora più grave, che fa scelte fasciste rischia di mettere in discussione la stessa democrazia del nostro Paese – ha detto Orlando – Tutto questo deve essere portato al parlamento europeo, perché io ho la preoccupazione che si possa creare una saldatura tra l’efficiente struttura burocratica di Bruxelles e una destra intollerante e sovranista. Se si crea questa saldatura tra l’assenza di visione progressista della politica e la efficienza di Bruxelles è chiaro che viene meno l’Unione europea come punto di riferimento del progresso“.
“Ho dato la mia disponibilità al Pd, facendo però una confessione: io ho consenso ma non ho correnti. Devo prendere atto che evidentemente nel Pd altre logiche presiedono alla scelta delle candidature. Ho trovato spazi enormi di libertà in questo dialogo con Verdi e Sinistra e ho avuto una garanzia, che non so se preoccupa qualcuno, continuerò a restare me stesso. Nel 1997 – ha detto Orlando – ho depositato il logo Partito democratico e quando, 10 anni dopo, Veltroni ha dato vita al Pd l’ho chiamato dicendo ‘non ti faccio causa per copyright perché in politica c’è uno che semina e uno che raccoglie’. I temi che riguardano la pace, la giustizia sociale, l’ambiente, sono tutte questioni che dovrebbero essere del Pd, ma quando entrano nel dibattito del Partito democratico diventano ‘sì, però…’. Temi sostenuti da una corrente mentre l’altra li contrasta. Questa alleanza di Verdi e Sinistra non è un’alleanza di scopo per eleggere qualcuno ma è un’alleanza di progetto e non escludo che possa essere utile, un domani, anche al Pd“.