
“In Sicilia si sta mettendo in campo una esperienza inquietante non presentando a Palermo il simbolo del partito alle amministrative e facendo una lista con una forza politica che non fa parte della coalizione di Centrosinistra”. Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia Andrea Orlando che oggi è in visita Sicilia, a Catania e Siracusa.
“A Palermo – ha aggiunto – ci troviamo davanti a un episodio di trasformismo politico che rischia di allontanare tantissimi militanti ed elettori del Centrosinistra”. Sulle alleanze politiche, Orlando ha detto: “È un tema che deve essere affrontato alla luce del sole e non con cose fatte sottobanco o solo per tatticismi”.
“Noi contiamo sulla battaglia di giorno 30 aprile che sarà aperta a tutti i cittadini, al popolo dell’Ulivo che è arrabbiato e indignato e non è contento di come funziona il partito in Sicilia in Italia e può dare un segnale molto forte. Mi pare che in Sicilia ci siano ragioni in più rispetto ad altre regioni d’Italia”.
“Se non si cambia linea politica – ha proseguito il ministro – le prossime elezioni rischiano di essere perdute. Dobbiamo ricostruire rapporti con pezzi della società, con chi non si è sentito rappresentato e raccontato. C’è in Italia una difficoltà che non è stata raccontata e c’è chi invece ha cavalcato questo malessere. Dobbiamo difendere il progetto originario del Pd. La rottamazione – ha osservato – è stata solo una grande promessa: quelli che contavano prima hanno continuato a farlo in posizione più defilata”.
“Sono stato a Catania – ha concluso – in un quartiere dove ho letto che il 90% ha votato No al referendum. Ma non penso perché volevano difendere il bicameralismo perfetto, ma per esprimere un malessere. La sommatoria di correnti rischia di determinare separatezze e questa è una delle cause della crisi del Pd. Noi dobbiamo contrastare il trasformismo uno dei mali che segna la vita politica siciliana”.