Ha superato quota seimila firme la petizione lanciata dalla Cgil contro il rimpasto della giunta regionale siciliana deciso a fine anno dal presidente Nello Musumeci ma non ancora formalizzato con la firma dei due nuovi assessori. Un rimpasto che, una volta ufficializzato, toglierebbe dal governo siciliano l’unica donna, Bernadette Grasso, oltre ad Edy Bandiera. Ma la polemica che si è levata per una giunta tutta al maschile potrebbe portare ad un colpo di scena finale con l’inserimento di una donna in giunta all’ultimo secondo.
“Ben venga un ripensamento da parte del presidente della Regione– rilevano il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e Mimma Argurio, componente della segreteria regionale – purché questo non sia il solito “pannicello caldo”. Al loro posto gli assessori designati sono Tony Scilla con delega all’Agricoltura e Marco Zambuto alle Autonomie locali”.
“Lo scivolone di una giunta regionale tutta al maschile non può essere risolto solo con una foglia di fico, come si vocifera voglia fare il presidente Musumeci – dicono Mannino e Argurio – La questione femminile in Sicilia è infatti argomento complesso di cui il tema della rappresentanza è la punta dell’iceberg. Le soluzioni possono venire dunque non da iniziative di facciata ma dal concreto contributo delle donne nelle fasi decisionali, visto che peraltro non ci pare che una politica tutta al maschile abbia prodotto grandi cose per la Sicilia“. Tra le adesioni quelle di rappresentanti del mondo accademico e della cultura di associazioni come l’Anpi, il Centro Pio La Torre e di altre forze sociali come la Confapi.