La Procura della Repubblica di Catania, nell’ambito delle indagini a carico di un catanese 53 enne, indagato per i reati di “maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione”, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania l’emissione di un provvedimento cautelare che dispone gli arresti domiciliari, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante.
I fatti che hanno originato l’emissione della misura restrittiva, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte violente e vessatorie poste in essere dall’uomo nei confronti della moglie, sua coetanea, nonché del loro figlio 21enne, all’interno delle mura domestiche della loro abitazione nel quartiere di Nesima.
Il rapporto matrimoniale ultraventennale tra i due sarebbe divenuto “invivibile” a causa della dipendenza dell’uomo dalla droga, soprattutto cocaina, che l’avrebbe reso estremamente aggressivo nei confronti dei componenti del suo stesso nucleo familiare, in special modo della moglie.
La tossicodipendenza e la conseguente necessità di rimediare quotidianamente degli stupefacenti, infatti, avrebbe spinto l’uomo, al momento disoccupato, a pretendere ogni giorno dalla coniuge somme di denaro, circa 50 euro e, quando per indisponibilità economica la donna non poteva darglieli, lui l’avrebbe insultata e spintonata, distruggendo di volta in volta le suppellettili e i mobili di casa, fino ad arrivare a minacciarla di morte e ad umiliarla per una sua disabilità fisica “… vattene stà fitennu, fai schifo (…) non vali nenti, sei una (…) ti tagghiu pezzi pezzi e ti scafazzu a testa ‘ndo muru!!! …”.
Il 53enne, inoltre, non si sarebbe “limitato” alle aggressioni e ingiurie verbali, ma avrebbe anche continuamente percosso la moglie con pugni e calci alle gambe, causandole lesioni che, purtroppo, lei non rivelava ai medici, per evitare conseguenze giudiziarie al marito. Lui, per tutta risposta, avrebbe preso a schiaffi anche il loro figlio, quando questi interveniva in difesa della madre, interponendosi tra i genitori.
La scorsa settimana, però, all’ennesima richiesta di denaro da parte del marito, la donna si sarebbe fatta forza, rispondendogli che quei soldi erano necessari per la spesa e per il pagamento delle bollette, perché altrimenti sarebbero rimasti al buio e senza cibo. Tali affermazioni avrebbero però avuto l’effetto di scatenare l’ira del 53 enne, che le avrebbe sferrato un pugno sull’occhio destro, causandole un vasto ematoma.
A questa ennesima aggressione avrebbe assistito anche una parente della donna la quale, con coraggio, ha subito informato i Carabinieri, permettendo loro di avviare il protocollo “codice rosso” e, dunque, eseguire tutti gli accertamenti e le attività necessari.
Questo ennesimo episodio di violenza ha infine convinto la vittima a formalizzare una querela nei confronti del marito, e le immediate indagini condotte dai militari dell’Arma, hanno consentito l’emissione di un provvedimento cautelare a carico dell’indagato, che è stato posto agli arresti domiciliari, in un’abitazione diversa da quella familiare, interrompendo in questo modo i continui maltrattamenti.