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Il problema

Buche killer, lo scaricabarile che nel momento della verità non serve

venerdì 17 Maggio 2024

A volte scansare la fatalità o la circostanza è più difficile che combattere le insidie dell’indolenza e della mancanza di programmazione. Purtroppo, in alcuni di questi casi, il destino non fornisce prove d’appello.

Un’altra vittima della strada, un’altra falla del sistema stradale palermitano. Un’incidente che dovrebbe fungere da campanello d’allarme per un’azione decisiva e immediata? Sicurezza urbana e qualità di vita dovrebbero essere un ottimo pretesto per non fare da “scaricabarile” tra amministrazione comunale e enti pubblici e privati. Ciò che è certo è che questa, come le altre, è una questione da affrontare e risolvere.

La comunità piange la morte di un uomo (CLICCA QUI). Samuele Fuschi, 39 anni, ha perso la vita in un incidente in viale Regione Siciliana col suo motociclo Honda Sh 300. L’uomo sarebbe caduto a causa di una buca profonda sul manto stradale, lascia la moglie e quattro figli.

In una regione in cui anche solo le autostrade sono cantieri aperti e percorrere grandi tragitti è sempre più problematico, la situazione in città non è di certo delle migliori (CLICCA QUI). Come abbiamo già visto i disagi nelle strade di Palermo sono chiari e lampanti. Tra buchetram, strade interrotte e lavori in corso, sono tante le cause che ci costringono a stare ore ed ore imbottigliati nel traffico (CLICCA QUI). Se da una parte ci sono le decisioni dei Comuni di limitare a 30 chilometri orari la velocità per auto e moto nelle strade urbane, dall’altra c’è il traffico che non permette neanche di sfiorarlo quel limite. Ma a dirla tutta in una vita che va “veloce” anche raggiungere il proprio posto di lavoro può diventare mortale, proprio come nel caso di Samuele Fuschi, “mio padre era un lavoratore. Faceva il possibile per la sua famiglia. Un uomo eccezionaleAdesso ci prendiamo nostro padre e gli diamo una degna sepoltura. E’ il momento del dolore. Ma è chiaro che chiediamo giustizia“, come afferma il figlio della vittima.

Sono carenze, queste, che si ripercuotono chiaramente sulla qualità di vita non solo dei palermitani.

Un vero e proprio giallo sulla presenza della grossa buca sull’asfalto. Secondo l’Adnkronos dai primi rilievi della polizia locale sarebbe emerso che la voragine si è aperta subito dopo la caduta. Sembra che quando sia passato la vittima con il suo scooter ci fosse un avvallamento. A quel punto i vigili urbani hanno messo un birillo per segnalare il luogo dell’avvallamento. Ma dopo una decina di minuti, avrebbe ceduto l’asfalto creando la voragine. “Il dato è certo“, dicono dalla Polizia municipale. E come ribadito dal commissario che “ha preso le misure del sinistro“.

Ormai non esiste via, piazza o marciapiede in cui non si vedono cicatrici di fossi. Spianare l’asfalto e riempire le buche è forse chiedere troppo? Le conseguenze di questi spiacevoli avvenimenti possiamo immaginarli e ormai non sono più banali. La domanda a questo punto sorge spontanea, chi ne risponde?

È fondamentale che l’amministrazione corrente prenda effettivamente atto della realtà in cui si trovano le strade di Palermo e agisca con rinnovato vigore per prevenire in qualche modo a tragedie future. Proprio il sindaco Roberto Lagalla ieri aveva commentato l’accaduto. “Stando ai rilievi effettuati dalla polizia municipale, appare evidente che si sia trattato di un cedimento dell’asfalto avvenuto contestualmente o pochi momenti prima del verificarsi dell’incidente che ha provocato la morte del motociclista, per il quale vanno le condoglianze e la vicinanza mia e dell’amministrazione alla famiglia. Nessuna segnalazione per il pronto intervento è pervenuta, infatti, negli ultimi giorni al Comando della polizia municipale e risulta impossibile che una buca del genere, lungo l’arteria più trafficata della città, non fosse stata segnalata, come del resto già avvenuto per altre buche in viale Regione Siciliana, poi riparate“.

Secondo l’Adnkronos dai primi rilievi della polizia locale sarebbe emerso che la voragine si è aperta dopo la caduta. Sembra che quando è passato Samuele Fuschi con il suo scooter ci fosse un avvallamento. A quel punto i vigili urbani hanno messo un birillo per segnalare il luogo dell’avvallamento. Ma dopo una decina di minuti, avrebbe ceduto l’asfalto creando la voragine. “Il dato è certo“, dicono dalla Polizia municipale. E come ribadito dal commissario che “ha preso le misure del sinistro“.

Ciò che è certo è che il problema non è di facile soluzione e molte scelte che si renderebbero necessarie dipendono da misure che si devono adottate dall’amministrazione. Zone a traffico limitato, piste ciclabili, zone pedonali e perfino tram a quanto pare non hanno dato i risultati sperati.

Ogni cittadino di Palermo merita di viaggiare su strade sicure, e ogni famiglia merita di sentirsi protetta dalle infrastrutture della propria città. La morte di ieri non dovrebbe essere vana, ma un catalizzatore per il cambiamento e il miglioramento.

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