Su delega della Procura della Repubblica di Catania, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Catania, di applicazione della misura del collocamento in Comunità, nei confronti di un minorenne catanese per il reato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti“ e “resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale”.
I fatti che hanno originato l’emissione della misura cautelare personale si sono verificati, come documentato dalle indagini dei militari dell’Arma, nel mese di aprile scorso a Catania, nel quartiere “Librino”.
Nella circostanza il giovane, come risulterebbe dagli elementi compendiati nella ordinanza custodiale, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con le parti, nel pomeriggio dell’11 aprile avrebbe partecipato ad un’attività di smercio di droga, utilizzando una ricetrasmittente con evidente ruolo di vedetta.
In quella occasione, i mirati servizi d’osservazione discreta e appiattamento svolti dai Carabinieri nei pressi un edificio avevano rivelato come fosse stata attivata una base logistica per lo stoccaggio e lo smercio di droga, facendo quindi luce sulla routine quotidiana di quattro pusher giovanissimi, due dei quali addetti al confezionamento e consegna della droga, mentre altri due più piccoli adibiti a vedetta, muniti di ricetrasmittente per comunicare.
Nel corso del blitz, in un primo momento, i Carabinieri avevano arrestato all’ingresso del palazzo un minorenne con il compito di vedetta e poi, entrati nell’androne dello stabile, due pusher, sempre minorenni, trovati in possesso di consistenti quantitativi di droga e denaro (100 dosi di marijuana per un peso di 110 grammi e 22 dosi di cocaina del peso complessivo di 13 grammi, oltre a 220 € in banconote di vario taglio e una ricetrasmittente).
Sempre durante l’intervento un militare, salito sul tetto del medesimo edificio, era riuscito ad individuare anche il quarto ragazzo che, con il ruolo di vedetta, con il suo walkie talkie stava provando, invano, ad avvisare i “colleghi” della presenza delle Forze dell’Ordine.
Il giovane, in una fase successiva, improvvisamente, per cercare di sottrarsi alla cattura, dopo aver aggredito il Carabiniere colpendolo con violenza, riusciva a divincolarsi e a darsi alla fuga. Inseguito dal militare dell’Arma, riusciva poi ad allontanarsi “sfruttando” la buona fede di una donna, in transito a bordo di un’auto, alla quale aveva fatto credere di essere in pericolo perché qualcuno lo voleva aggredire.
Ed in effetti, l’ignara autista non arrestava la marcia del veicolo neppure di fronte all’alt intimatogli dal militare in abiti civili che, nel frattempo, era riuscito correndo a raggiungere il fuggitivo in strada senza mai perderlo di vista.
Venivano quindi avviate serrate attività di indagine, finalizzate a risalire all’identità della vedetta fuggita, che hanno ottenuto determinanti riscontri sia dall’analisi delle acquisizioni informative che, successivamente, dei profili social dei tre minorenni arrestati. E infatti, è emerso come il quarto componente della “squadra” dedita allo spaccio, anch’egli minore, fosse solito “circolare” alternativamente in compagnia degli altri tre.
La ricerca del nominativo del ragazzo sul web e l’esame dei suoi contenuti multimediali hanno consentito al militare operante di riconoscere, senza alcun dubbio, il giovane. Le risultanze investigative, compendiate dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Fontanarossa, hanno quindi permesso a questa Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini, di chiedere e ottenere dal Gip del Tribunale competente, l’emissione della misura del collocamento in una Comunità fuori dal comune di Catania, eseguita nei confronti del minorenne catanese dal medesimo Comando Arma.