Enrico “Chico” Forti è rientrato in Italia dove terminerà di scontare la pena inflitta negli Usa per l’omicidio di Dale Pike avvenuto nel 1998 e per il quale si è sempre professato innocente.
Da quando è “esplosa” la sua storia, sui media le notizie che lo hanno riguardato sono state sempre accompagnate da una foto ormai divenuta iconica: Chico su una tavola da surf.
Fu scattata nel mare di Mondello da un giornalista e surfista di origini napoletane, ma palermitano d’adozione fin dagli anni ’80. Si chiama Osvaldo Esposito, oggi responsabile della formazione dell’Ordine dei giornalisti della Sicilia e già addetto stampa e tra i principali animatori del famoso Club Albaria di Mondello, per i cui colori gareggiarono anche il nove volte campione del mondo di windsurf Riccardo Giordano e la medaglia di bronzo ad Atlanta Alessandra Sensini.
“La foto ormai nota a tutti, la scattai nel 1992 – precisa Esposito – durante una competizione internazionale di windsurf. Ero a pelo d’acqua, vicino la boa, con una macchina fotografica scafandrata; Chico si avvicinò e gli dissi di salutarmi alla maniera hawaiana. Accanto a lui il pluricampione mondiale delle Fiji, Tony Philp”.
E aggiunge: “Il saluto hawaiano e il sorriso del personaggio, in acqua, sulla tavola da surf, sullo sfondo il golfo di Mondello, la particolare luce: tutto ha contribuito a rendere l’immagine di Chico solare e quella foto lo rispecchia totalmente. Una persona che ama stare in compagnia – continua Esposito – un amante della vita, un inguaribile ottimista che vede il bicchiere sempre mezzo pieno”.
Quando Vincenzo Baglione, cofondatore e storico direttore dell’Albaria e intimo amico di Chico, decise di volere accendere i riflettori sulla vicenda di Forti, facendone un caso mediatico, “gli consegnai la foto originale perché la pubblicasse. Fu inserita su Wikipedia nel 2015 – ricorda Esposito – libera dai diritti. Ma di quella foto oggi se ne vuole fare commercio. E quello che mi ha dato più fastidio – continua Esposito – è che il sito Alamy ha preso la foto di Chico da me scattata e l’ha inserita sulla sua piattaforma per usi e scopi commerciali, quando il reale intento era solamente quello di farla circolare perché se ne fruisse liberamente e di manifestare i sentimenti di amicizia attraverso il calore, il colore, la luce che fuoriesce dallo scatto e che abbiamo condiviso con Chico. L’originale, infatti, non è in rete e non può esserlo, a dimostrazione dell’abuso commesso da Alamy. Con Baglione presenteremo un atto di intimazione”.
Per Esposito e gli amici di sempre Forti è innocente, forse vittima di un complotto “perché non lo abbiamo mai ritenuto capace di un delitto; è un abile imprenditore, una mente brillante – chiosa Esposito – e proprio per questo non avrebbe mai commesso errori così banali. Lo scatto, negli ultimi 24 anni, ha contribuito a mantenere vivo il ricordo di un campione sportivo che nel frattempo ha perso 24 anni di vita”.