Mentre l’emergenza rifiuti vede i comuni della Sicilia in ginocchio dopo la chiusura della discarica di Lentini c’è chi come Messina può vantare una situazione opposta frutto anche di interventi sul fronte della raccolta differenziata che ha portato il comune a diventare modello in Italia. Messina servizi bene comune guarda ad oltre il 65% ed è diventato un caso virtuoso (QUI)
Non a caso il sindaco Federico Basile ha sottolineato proprio le differenze. “Si tratta di momenti ciclici di un sistema che non ha mai funzionato le cui conseguenze ricadono su noi Sindaci costretti ad aumentare le tariffe, tranne a Messina – evidenzia Basile – dove da quest’anno sono state abbattute del 30%, nonostante il costo di smaltimento esorbitante degli impianti dove la Regione siciliana ci costringe ad andare. La realtà invece vede la città di Messina indenne e libera rispetto al rischio di montagne di rifiuti come invece sono evidenti e si vedono in altre città siciliane. Questo livello di virtuosità in tema di rifiuti del Comune di Messina è stato raggiunto grazie alla raccolta differenziata che di fatto ha abbattuto le tonnellate di indifferenziata per le quali non c’è un impianto dove poter conferire e per di più da oggi, l’unico impianto in regime di monopolio creato dalla Regione siciliana ha chiuso per mancanza di autorizzazioni regionali!. Avevamo previsto anche questo per tempo e proceduto infatti ad una gara per individuare un impianto diverso ed a costi più contenuti. Quindi possiamo dire che Messina, grazie ad un’attenta programmazione non soffrirà uno stato di crisi sui rifiuti per colpa e carenze di altri”.