Rifiuti, auto rubate e bracconaggio. Sono tanti i problemi che affliggono il parco Libero Grassi di Palermo. Un’area che, sulla carta, avrebbe dovuto rappresentare la risposta delle istituzioni agli episodi di criminalità avvenuti sulla Costa Sud nel XX secolo. E invece la stessa, proprio a causa della necessità di effettuare una bonifica dell’area verde, non ha mai aperto i battenti. Recentemente, il Comune di Palermo è riuscito a recuperare i fondi per avviare i lavori, i quali si dovrebbero concludere nel 2025. Ma la strada da fare per riqualificare la Costa Sud è ancora lunga. E a rendere più complicato il tutto c’è la carenza di controlli.
Gli episodi di criminalità al parco Libero Grassi
Il punto chiave degli episodi di criminalità al parco Libero Grassi deriva da un foro presente accanto al cancello di via Messina Marine. Un buco più volte segnalato da residenti ed associazioni, al quale però non si è riusciti mai a metterci un tappo. Fatto che ha causato l’accesso non autorizzato di mezzi privati, i quali hanno scaricato all’interno di tutto, dai rifiuti edili a pezzi di auto rubate. Ma non sono gli unici episodi di criminalità avvenuti nella zona. Più volte, i residenti hanno avvistato un insolito numero di auto appartarsi all’interno di quella che in futuro potrebbe diventare uno spazio ricreativo per le famiglie della II Circoscrizione. Ad oggi però si parla di progetti fermi al palo, fiaccati da una sequela di problemi che aumenta ogni giorno.
Richiami sonori ed addestramento di cani da caccia
A questi si è recentemente aggiunto anche il tema del bracconaggio. A segnalare l’episodio è stato il gruppo Adorno, organizzazione di volontariato che opera all’interno dell’area verde della Costa Sud. Secondo quanto rappresentato da Giovanni Malara, presidente dell’associazione, all’interno della radura alcune persone avrebbero usato dei richiami elettronici per effettuare delle attività di caccia alle quaglie. Sfruttando il periodo di migrazione di questi uccelli, i malviventi avrebbero tentato di attirare i pennuti per poi catturarli, servendosi anche di numerosi cani.
“Denunciati alcuni soggetti”
“I successivi interventi dei Carabinieri Forestali del nucleo CITES del Centro Anticrimine Natura di Palermo hanno portato all’individuazione di alcuni soggetti – scrive Adorno in una lettera di denuncia diretta all’Amministrazione Comunale -, opportunamente sanzionati, mentre esercitavano l’attività di ricerca della fauna per mezzo di cani da caccia. Peraltro alcuni abitanti della zona, verosimilmente avviliti dalla continua presenza dei bracconieri, hanno affisso al cancello di ingresso cartelli di divieto di caccia, nella speranza di allontanare tali soggetti“.
Presentata un’interrogazione sul parco Libero Grassi, la risposta dell’Amministrazione
Un monito, quello dei residenti, che denuncia le difficoltà dell’Amministrazione Comunale nel controllare gli accessi al parco Libero Grassi. Sulla vicenda, il capogruppo del M5S Antonino Randazzo ha presentato un’interrogazione agli uffici. “Vogliamo sapere come l’Amministrazione intende intervenire al fine di prevenire altre azioni illecite, come quelle del bracconaggio, all’interno del parco “ Libero Grassi”. E soprattutto vogliamo conoscere quando la data in cui l’area verde verrà finalmente aperta ai cittadini“. Domande a cui risponde a distanza l’assessore all’Ambiente Pietro Alongi. “Farò predisporre un sopralluogo per cercare di trovare una soluzione a questa forma di accessi illegali. Sul parco Libero Grassi c’è un progetto in itinere. Abbiamo recuperato i finanziamenti e, sulla base di questi, stiamo lavorando per bonificare l’area e riaprirla al più presto al pubblico“.