La Sicilia intensifica i controlli anticovid delle forze dell’ordine, per assicurare il rispetto delle limitazioni legate alla presenza della regione in zona rossa.
“Rispetto all’inizio, quando abbiamo cercato di usare la persuasione, a un certo punto – anche per fare fronte alle preoccupazioni delle istituzioni, che temevano che la situazione potesse precipitare -, abbiamo iniziato a fare sanzioni, che talvolta sono state anche numerose“, ha detto in una intervista all’Italpress, il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia.
“Il Covid ha reso difficile la sopravvivenza per diverse persone, soprattutto a chi vive di lavoro autonomo. Ma dal punto di vista statistico fortunatamente non si registra al momento un’impennata di crimini. Questo tema sarà più percepibile tra qualche tempo. Noi stiamo facendo un lavoro molto specialistico soprattutto sul territorio delle periferie“.
Tra le iniziative intraprese anche un nuovo “progetto” nel quartiere San Giovanni Apostolo (CEP): “In quella zona – spiega il questore – siamo impegnati in servizi quotidiani ma con un criterio diverso, nuovo. Un servizio ad alto impatto, non con due-tre pattuglie, ma con trenta uomini alla volta. Servizi che controllano a 360 gradi il territorio: dai sottoposti a misure al controllo stradale, fino ai pubblici esercizi. Abbiamo chiuso una taverna abusiva, c’è anche un controllo rigido delle piazze di spaccio. L’obiettivo è presidiare costantemente e visivamente il quartiere. Questo progetto lo stiamo allargando già a partire dalle prossime settimane ad altre aree e quartieri e andrà avanti per tutto l’anno. È un nuovo sistema per affrontare il controllo del territorio che vuole riaffermare la presenza dello Stato nei quartieri più difficili“.
Tra le insidie anche quella della criminalità organizzata che, come dimostrano anche operazioni recenti, prova a incunearsi approfittando della situazione economica complicata di diverse famiglie. Unica soluzione per il questore è togliere i mafiosi dal territorio con la costante presenza dello Stato.
Infine, il tema dei vaccini, con la polizia e più in generale le forze dell’ordine che rientrano nelle categorie più a rischio contagio: “Noi abbiamo già avuto una massiccia adesione dei nostri operatori, siamo intorno al 90%”, dice il questore.
“Si tratta di 2.300 uomini soltanto per la Questura e di 3.500 complessivi della Polizia di Stato di Palermo. Stiamo aspettando che tocchi a noi. Il nostro turno dovrebbe essere in primavera – conclude Laricchia -. Appena ci toccherà io sarò il primo, insieme a tutti gli altri, a dare l’esempio“.