Una stabilizzazione attesa da oltre 25 anni e ad oggi mai ottenuta. Protestano i lavoratori precari dei beni culturali in Sicilia. I dipendenti ASU di tutta l’Isola si sono dati appuntamento questa mattina davanti alla sede della presidenza della Regione Siciliana, a Palermo. Ciò per chiedere un incontro agli uffici in merito alla mancata attuazione di quanto previsto all’interno dell’ultima legge Finanziaria varata a gennaio. Ad organizzare il sit-in sono stati i rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Ugl, Confintesa, Usb e Cobas Codir. Intorno alle 11.30, una delegazione è stata ricevuta dagli uffici della presidenza per discutere dei problemi che riguardano una delle categorie di precari storici della Regione Siciliana.
Sindacati ricevuti negli uffici della presidenza della Regione
“Attendiamo ancora l’applicazione dell’articolo 10 della legge Finanziaria, in particolare il comma relativo ai noi lavoratori ASU – sottolinea Barbara Gambino, rappresentante sindacale degli USB -. Abbiamo avuto un’interlocuzione con gli uffici dell’assessorato alla Funzione Pubblica, ma tutto è rimasto fermo. Quindi siamo nuovamente qui davanti alla presidenza della Regione per chiedere la stabilizzazione a 30 ore dei lavoratori precari dei beni culturali in tutta la Sicilia“. Una richiesta sulla quale le parti stanno provando a confrontarsi, anche se la Gambino non esclude ulteriori proteste in caso di esito negativo. “Siamo pronti anche al blocco totale dei siti culturali da parte di tutte le sigle sindacali“.
Ruolo e numeri dei lavoratori ASU
A piazza Indipendenza c’erano lavoratori provenienti da tutta la Sicilia. Ciò in un periodo nel quale la categoria dei precari dei beni culturali è molto sollecitata, visto il notevole afflusso di turisti nell’Isola. “Io lavoro al teatro greco di Taormina in qualità di custode – racconta Leo Orlando, lavoratore ASU -. Noi aiutiamo ad accogliare cinque milioni di turisti all’anno. In questi primi sei mesi abbiamo avuto un incremento del 15% degli igressi. Parliamo di un giro di milioni di euro. Fra custodi ed ASU, al teatro greco siamo in 27 con relativi problemi per garantire il servizio. Siamo in stand by“. Numeri importanti e sui quali i lavoratori ASU chiedono il mantenimento di quanto previsto in Finanziaria. “Ci avevano promesso la stabilizzazione – sottolinea Orlando -. C’è una legge nazionale che prevede il completamento di questa procedura entro fine anno. Ma ad oggi non c’è nemmeno un foglio di carta che attesti ciò. Ci sentiamo presi in giro. Ora siamo stanchi“.
Giambona (PD): “Presentata interrogazione all’Ars”
Al sit-in era presente il vicecapogruppo del Partito Democratico all’Ars Mario Giambona, il quale ha espresso la propria solidarietà verso i lavoratori ASU. “Malgrado il Parlamento Siciliano si sia speso per risolvere tale problematica attraverso una norma ad hoc all’interno dell’ultima Finanziaria regionale, per questa importante platea impiegata nei beni culturali il traguardo sembra ancora lontano. Proprio per garantire la dignità lavorativa degli ASU e su stimolo delle organizzazioni sindacali di categoria, ho presentato un’interpellanza parlamentare così da dare tempi certi ed immediata esecuzione alla volontà dell’Assemblea Regionale nella stabilizzazione dei lavoratori coinvolti, ponendo rimedio a decine di anni di diritti loro negati”.