“L’associazione mafiosa Cosa nostra continua ad esercitare il suo diffuso, penetrante e violento controllo sulle attività economiche, imprenditoriali e sociali del territorio; se negli anni precedenti il dato statistico aveva mostrato qualche cenno di diminuzione va sottolineato che nell’anno in corso le denunce sono state ben 69 con un deciso decremento di quasi il 20 per cento” si legge nella relazione della procura della repubblica di Palermo all’interno del resoconto sull’anno giudiziario 2020 del distretto di corte d’Appello di Palermo.
Nell’analisi delle dinamiche della mafia palermitana emerge come non esista più la frattura fra le famiglie perdenti (gli scappati) e i corleonesi, gli affari si basano soprattutto su droga, racket e il business di scommesse, videopoker e slot machine. Permane, inoltre, una situazione “palermocentrica”, nell’ambito della quale i mandamenti mafiosi più potenti sono ancora quelli di Pagliarelli, Porta Nuova, Ciaculli-Brancaccio e Villagrazia-Santa Maria di Gesù. Secondo i magistrati della direzione distrettuale antimafia non ci sono segnali di una ricostituzione della commissione provinciale 2.0, azzerata nel blitz del dicembre 2018.
L’ANNO GIUDIZIARIO: AUMENTANO I FEMMINICIDI
I sette femminicidi commessi e 13 tentati con un aumento del 44 per cento rispetto all’anno precedente sono il dato peggiore nell’andamento dei reati denunciati dall’1 luglio 2019 al 30 giugno 2020 nel distretto di corte d’Appello di Palermo. Solo due anni fa erano tre gli omicidi con vittima una donna e nove quelli tentati. Secondo la relazione dell’ultimo anno giudiziario curata dal presidente della corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca gli omicidi volontari consumati sono scesi a 50 con un meno 33 per cento rispetto all’anno precedente, mentre i tentati omicidi sono aumentati a 69 casi con un aumento del 46,81 per cento. Altro dato allarmante arriva dai delitti contro la pubblica amministrazione, in particolare dal reato di corruzione con il numero di denunce lievitate da 57 a 75 in dodici mesi. Il settore dei reati contro la pubblica amministrazione in totale registra un lieve aumento con i reati che salgono da 3.552 a 3.832 con una variazione pari al 7,88 per cento. A confermare infine le gravi difficoltà economiche conseguenza della pandemia ci sono i dati sull’usura in notevole in crescita (più 57,55 per cento) dopo che lo scorso anno gli episodi erano scesi del 28 per cento rispetto a due anni fa. La ripresa dei prestiti a tassi usurai per gli inquirenti è diretta conseguenza della pandemia che ha messo in crisi l’economia palermitana e chiuso i rubinetti del credito bancario.
PALERMO CITTA’ COL RECORD NAZIONALE DI GRATUITI PATROCINI
Con oltre ventimila istanze presentate Palermo è la prima città italiana per richieste di gratuito patrocinio. Al secondo posto Roma, staccata di oltre 3.500 istanze (17.279). Terza Milano con 16.197 richieste presentate. Nel distretto di Palermo – secondo la relazione sulla giustizia 2020 – Palermo presenta il maggior numero di persone interessate all’ammissione al patrocinio a spese dello Stato in materia penale, il 10,31 per cento del totale nazionale. Delle 20.934 istanze presentate il 91,12 per cento (19.076) è stato accolto, a fronte di una percentuale media nazionale pari all’86,6 per cento. Anche per quanto riguarda le spese pagate dall’erario Palermo è sul podio fra le città italiane. Gli onorari degli avvocati più alti nella capitale le tolgono il primato che va a Roma con 93,5 milioni di euro liquidati, mentre Palermo si ferma a 89 milioni.