E se l’attesa del cantiere fosse essa stessa il cantiere? Due giorni fa sono stati consegnati i lavori sul ponte Oreto. Una delle opere più attese in città. Era il lontano 2009 quando dal Governo Nazionale fu previsto un capitolo di spesa all’interno degli allora fondi CIPE per ristrutturare il viadotto che collega le due sponde della III Circoscrizione. Da allora è stata una lunga sequela di lungaggini burocratiche, stop e rinvii a data da destinarsi. Da allora, alcuni residenti della zona hanno segnalato una carenza di operai al lavoro sul ponte Oreto. In pratica, in questi due giorni non si sarebbe visto nessuno.
Le limitazioni al traffico
Nel 2021 fu emanata l’ennesima ordinanza con la quale si stabilivano una serie di limitazioni per garantire la sicurezza stradale. Fra queste rientrano il divieto di transito pedonale sui marciapiedi e il divieto di transito per i mezzi sopra i 35 quintali. Limite che, nei fatti, ha tagliato fuori non solo i mezzi pesanti ma anche e soprattutto gli autobus, deviati da allora su via Buonriposo e, di conseguenza, su corso dei Mille. Una situazione sbloccata il 30 luglio, quando la ditta incaricata ha iniziato a mettere in sicurezza alcuni punti nevralgici del ponte Oreto. Elenco in cui rientra anche una buca storica presente all’inizio della struttura, dal lato del quartiere Guadagna, ora transennata con una rete alta tre metri.
Consegnati i lavori, bisognerà attendere qualche giorno per l’avvio del cantiere
Il caldo, certamente, non aiuta. In tal senso sono previste infatti alcune limitazioni agli orari di lavoro per tutelare i dipendenti. Secondo gli uffici del Comune, tale presunta inerzia non sarebbe tale, in quanto ci si troverebbe in una fase transitoria nella quale si starebbero completando le necessarie procedure per avviare a tutti gli effetti i lavori veri e propri. Fatto che non dovrebbe comportare slittamenti sulla tabella di marcia. L’obiettivo è quello di chiudere le opere entro un paio d’anni. Costo dell’operazione circa sei milioni di euro. In base al cronoprogramma previsto, la ditta dovrebbe iniziare a riparare balaustre e marciapiedi, ovvero alcune delle parti più ammalorate del ponte. Dopodiché, l’attenzione si dovrebbe spostare sugli elementi portanti e soprattutto sulla sede stradale. Fatto che comporterà, logicamente, alcune limitazioni alla viabilità.