La Sicilia candidata dal Governo Musumeci per ospitare la sede del Centro nazionale di alta tecnologia per l’idrogeno.
La giunta regionale ha varato infatti il documento strategico con il quale viene delineato il percorso, nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, per rendere l’Isola un punto di riferimento internazionale delle ricerche sull’idrogeno. Il Recovery plan prevede di innalzare il potenziale della crescita e incoraggiare l’innovazione investendo metà delle risorse al Sud.
La proposta del governo – che il dirigente generale del dipartimento dell’Energia Antonio Martini integrerà all’interno del Piano energetico regionale – consentirà alla Sicilia di cogliere un’opportunità irripetibile in conformità al documento nazionale per l’energia e il clima. La “Hydrogen strategy” costituisce, infatti, una componente molto importante e vale investimenti per mille miliardi di euro in dieci anni.
Il ruolo della Regione, secondo il Pears (Piano energetico ambientale della Regione Siciliana), sarà quello di fornire il necessario supporto per realizzare gli impianti di elettrolisi, alimentati da fonti rinnovabili per produrre idrogeno, puntando sulle caratteristiche del territorio come la presenza di aree soleggiate o ventose; il supporto all’acquisto e allo sviluppo di veicoli ad idrogeno; la promozione delle attività di ricerca e sviluppo nel settore della mobilità sostenibile basata sull’idrogeno con il coinvolgimento dei centri di competenza regionale.
Settori chiave per l’assorbimento di idrogeno da fonti rinnovabili possono essere l’industria, l’alimentazione termica degli edifici, la mobilità e i trasporti.