La questione è sia tecnica che politica, anzi è molto più politica di quel che non appaia. Il caso del soccorso idrico da Messina a Taormina in affanno per il boom di turisti, ha arroventato il dibattito politico della città dello Stretto alle prese con il razionamento dell’acqua e pesantissimi disagi.
IL CASO
Al centro dello scontro c’è la convenzione tra Amam, Siciliacque e Comune di Taormina e che prevede che l’azienda che gestisce il servizio idrico a Messina consenta il “vettoriamento” tramite bypass di 12 litri di acqua al secondo destinati al comune amministrato da Cateno De Luca. Siciliacque, che tecnicamente non può fornire l’acqua direttamente a Taormina, usa il bypass di Amam e poi restituisce alla rete di Messina i litri “prestati” a Taormina. In realtà un primo pronto soccorso è avvenuto la scorsa estate quando FdI sollevò il quesito (QUI) ma poiché nell’agosto 2023 Messina non pativa la sete nessuno ci fece caso.
L’AIUTINO
Un anno dopo la gestione della crisi idrica da parte della giunta Basile è sotto attacco delle opposizioni e dei cittadini alle prese con disagi pesantissimi. Al di là dei dettagli tecnici della convenzione (ma si sa il diavolo si annida sempre nei dettagli) peraltro siglata da Amam e mai passata dall’esame del consiglio comunale, la domanda è: se il comune di Taormina non fosse stato guidato da Cateno De Luca, leader di ScN e del sindaco di Messina Federico Basile, la città dello Stretto avrebbe mai dato “l’aiutino” al comune della zona jonica? E al di là delle questioni tecniche perché i messinesi, costretti ad avere l’acqua a giorni alterni, ad attendere le autobotti o a pagare i privati, dovrebbero essere contenti di prestare il “prezioso liquido” mai così prezioso come adesso a Taormina?
LO SCONTRO
In primavera, al sorgere della polemica sulle stranezze della convenzione (QUI) tra i due comuni deluchiani il sindaco Basile minimizzava “sono 5 litri al secondo, e la situazione a Messina è sotto controllo” (QUI) oggi i litri sono molto di più e le spiegazioni non rasserenano le famiglie con l’acqua razionata. La senatrice Dafne Musolino, il Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia da settimane incalzano l’amministrazione che ha sottovalutato l’emergenza idrica e sopravvalutato sé stessa nell’affrontare le difficoltà.
MESSINA A SECCO
Del resto non tutti gli aspetti del “vettoriamento” sono chiari. Il direttore operativo di Siciliacque Massimo Burruano intervistato dal collega Fabrizio Bertè su La Repubblica spiega che i 12 litri al secondo che Messina manda a Taormina sono il surplus dell’acquedotto Alcantara dopo aver soddisfatto il percorso di approvvigionamento. La rete di Amam veicola a Taormina i 12 litri al secondo (stando all’accordo potrebbero essere anche di più) attraverso il bypass e Siciliacque poi restituisce a Messina in base alla portata idrica. In sostanza la società partecipata del Comune di Messina, ha messo a disposizione acqua e “mezzo di trasporto” per il Comune di Taormina. Le dichiarazioni di Siciliacque hanno fatto balzare sulla sedia le opposizioni (Dafne Musolino e Libero Gioveni in testa) perché è chiaro che quei litri al secondo servirebbero eccome a Messina. Conti alla mano potrebbero riempire 286 autobotti al giorno rispetto alle attuali 80.
I DISAGI
Messina patirebbe meno disagi se quei litri al secondo non venissero dirottati a Taormina: “Il sindaco De Luca ha risolto molto bene il problema idrica a Taormina, il sindaco Basile no”.
LITRI PREZIOSI
Nel pieno delle polemiche il sindaco Basile ha spiegato che nei primi giorni di luglio ha richiesto più acqua a Siciliacque (e già questo fa capire quanto il vettoriamento a Taormina rischiava di diventare un problema) ma si è visto rispondere picche. Ne consegue che quei 12 litri di acqua che da Siciliacque tramite Amam vanno a Taormina sarebbero stati utilissimi per i messinesi.
IN SINTESI
Riassumendo: Amam Messina cede l’acqua a monte e la riceve a valle. Il vettoriamento serve a Taormina perché Siciliacque non ha altro modo che usare la rete di Messina. Se Siciliacque non dirottasse quei litri a Taormina potrebbe darli a Messina ed in linea teorica, stando alle dichiarazioni del direttore operativo la società avrebbe anche quell’acqua in più da dare a Messina che a luglio ha negato.
L’ANNUNCIO DI DE LUCA
Ecco perché il tema è squisitamente politico. Lo è al punto che dopo aver accusato di sciacallaggio chiunque abbia osato mettere in correlazione l’aiuto di Amam Messina al Comune di Taormina, il sindaco di Taormina Cateno De Luca ha annunciato d’aver trovato l’acqua grazie a interventi di manutenzione e ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e che si attendono solo passaggi tecnici. De Luca ha poi concluso che spera di poter brindare con lo “champagne di contrada Sifone”, sebbene a brindare a questo punto saranno i messinesi.
LA REPLICA DI CATENO DE LUCA