“Sono trascorsi 31 anni dal feroce assassinio di don Pino Puglisi per mano della mafia. Ma più che mai vivo è il ricordo della sua instancabile opera a difesa dei giovani e dei più svantaggiati. Una missione che il sacerdote portò avanti sempre con coraggio, promuovendo spazi di incontro e di crescita per contrastare l’influenza che la criminalità organizzata voleva esercitare sul territorio. La vita di don Puglisi, trascorsa a fianco dei ragazzi del quartiere Brancaccio, il suo infaticabile impegno civico e apostolico, la sua dedizione alla comunità, il suo insegnamento ispirato a valori di solidarietà e giustizia, rappresentano ancora oggi un esempio per le nuove generazioni e un simbolo di riscatto sociale”. Così il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, ricorda la figura del sacerdote palermitano assassinato il 15 settembre del 1993.
“Nel ricordo di Don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia trentuno anni fa. Con il sorriso, ha insegnato la legalità e sottratto tantissimi giovani alla criminalità. Il suo sacrificio, ancora oggi, è un esempio di fede e coraggio”.
Lo afferma sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa.
“Don Pino Puglisi è un eroe della legalità nella lotta contro la mafia. A 31 anni dal suo assassinio, oggi come allora ricordiamo che l’insegnamento e l’attenzione verso le nuove generazioni sono i migliori strumenti per combattere ogni forma di criminalità”. Così su X il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Don Pino Puglisi è stato un esempio che travalica la natura ecclesiale, il mandato religioso al quale era votato. Padre Puglisi amava il dialogo e l’incontro, parlare con la gente e i giovani soprattutto; quei giovani che lo circondavano per ricevere un consiglio, una speranza, un sorriso: lo stesso sorriso disegnato sul suo viso, che egli mostrò angelicamente al suo assassino”. Lo dice Raoul Russo, senatore di FdI e membro della Commissione antimafia.
“Pino Puglisi non era avvezzo alle invettive da passerella, preferiva la costruzione dell’idea di legalità – aggiunge – attraverso la presenza (c’era sempre, per tutti) e il dialogo. Il suo impegno civile è stato e continua ad essere la dimostrazione di come si possa e si debba parlare alla gente, ai fedeli, ma anche a coloro che sono distanti dall’insegnamento cristiano e dall’idea di legalità, nella speranza di avvicinarli alla Chiesa e al consesso civile: ‘Se ognuno fa qualcosa…’ soleva dire. Un Comandamento laico e non solo religioso affinché semplici cittadini e gli stessi politici si impegnassero contro la mafia; un modo semplice di agire passo dopo passo, di predicare la legalità, perché dove c’è la speranza nel cuore ogni cambiamento è possibile. La sua pacatezza e il suo linguaggio semplice facevano sì che magistero ecclesiale e impegno civile fossero la stessa cosa e con questi mezzi semplici, non costruiti artificialmente, egli prima sfidò la mafia e poi l’affrontò nel nome di Dio e delle leggi dello Stato”.
“Nel giorno della commemorazione dell’uccisione del Beato Pino Puglisi, brutalmente assassinato dalla mafia il 15 settembre 1993, ricordiamo con profonda gratitudine e ammirazione la sua figura, simbolo di lotta per la legalità e di speranza per le nuove generazioni. Padre Puglisi dedicò la sua vita al servizio della comunità, in particolare dei giovani, opponendosi fermamente alle logiche mafiose che cercavano di controllare il territorio”. Lo dice l’assessore regionale delle Attività produttive, Edy Tamajo. “Un anno fa, nella borgata di Valdesi, dove Padre Puglisi ha svolto il suo ministero come vicario presso la Parrocchia Maria Santissima Assunta dal 1963, è stato realizzato un murale in suo onore. Quest’opera non è soltanto un tributo visivo, ma un simbolo di resistenza, un promemoria per tutti del sacrificio di un uomo – aggiunge Tamajo – che ha pagato con la vita il suo impegno a favore della giustizia e della dignità umana. Il murale dedicato a Pino Puglisi è un segno tangibile del coraggio e della dedizione che questo straordinario sacerdote ha mostrato nei confronti dei più deboli, in particolare dei giovani. È un richiamo costante a combattere la mafia e a promuovere una cultura della legalità e della solidarietà. La figura di Pino Puglisi continua a rappresentare un punto di riferimento per chiunque creda in una società più giusta, libera dalle influenze della criminalità organizzata. L’impegno che ha profuso nella sua missione pastorale, soprattutto a Valdesi e nei quartieri più difficili di Palermo, resta un esempio concreto di come si possa agire contro il potere mafioso attraverso l’educazione, il dialogo e l’amore per il prossimo”.
“Il ricordo di Padre Puglisi – conclude – non deve limitarsi alle cerimonie o alle commemorazioni, ma deve vivere ogni giorno nelle nostre azioni, soprattutto nell’impegno a favore dei giovani, che rappresentano il futuro della nostra società. Questo murale, inaugurato un anno fa, è un invito a non dimenticare, a non abbassare la guardia, e a continuare la sua battaglia per la giustizia e la legalità”.
“La gentilezza e la tenacia di padre Pino Puglisi restano ancora oggi un’eredità da non disperdere. Togliendo i giovani dalla strada ed educandoli alla legalità, ha combattuto a suo modo Cosa nostra” dichiara il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
“Il mio sentito ringraziamento va al Centro Padre nostro che oggi nel quartiere di Brancaccio è la realtà che porta concretamente avanti l’esempio del Beato Puglisi. Le istituzioni devono accompagnare il Centro di accoglienza perché realizzare i progetti di padre Puglisi è il miglior modo per onorarne la memoria” conclude il sindaco.
“Per l’anniversario dell’assassinio di Don Pino Puglisi, vogliamo ricordare un uomo che con il suo coraggio ha illuminato un percorso di speranza e giustizia, lasciando un’impronta indelebile. Mazara del Vallo, una città che da sempre crede nella forza della comunità e della giustizia sociale, si sente vicina al messaggio di Don Puglisi. La nostra comunità, oggi più che mai, rinnova il proprio impegno nella promozione di una cultura della legalità. A nome di tutta l’amministrazione e dei cittadini ci stringiamo in un abbraccio ideale con chi continua a credere nel cambiamento, ispirati dall’esempio di Don Pino Puglisi”. Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci.