Tanto discussa e chiacchierata negli ultimi mesi, la tassa di soggiorno (CLICCA QUI) torna alla ribalta e far parlare di sé, ma da un “nuovo” punto di vista. Da momento clou per il calendario di eventi e per il turismo, infatti, i mesi di settembre e ottobre a San Vito rischiano di trasformarsi in uno dei periodi più ingarbugliati e complessi. Da più di quindici giorni è ormai in vigore il nuovo regolamento della tassa d’ingresso per autobus turistici, approvato dal Consiglio comunale lo scorso 31 luglio. La sua applicazione, nel cuore della stagione, ha posto più di qualche perplessità in merito agli effetti della nuova norma.
Un modo per favorire il controllo dei flussi o un auto-sgambetto?
I dubbi trapelano all’interno del settore. Tra questi anche Giuseppe Ciminnisi presidente della Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese di viaggi e turismo, ha sottolineato come la scelta non sia stata “condivisa con il settore e non ne conosciamo la motivazione, non siamo riusciti a parlare con il sindaco“. Telefonate, mail di confusione e smarrimento non sono mancate. Come riportato e dimostrato dallo stesso Ciminnisi diverse sono state le comunicazioni arrivate da operatori del settore, con gruppi già confermati anche cinque-sei mesi prima, spiazzati dall’aumento improvviso dei costi, dettati appunto dalla sopraggiungimento della nuova tassa d’ingresso per i bus.
“Il sindaco dovrebbe conoscere il funzionamento del turismo. Il turismo – aggiunge Ciminnisi – è programmazione e va programmato almeno un anno prima. Quello che stiamo proponendo quest’anno sarà attuato per il 2026. Non può essere preso un provvedimento oggi per domani. Abbiamo dei cataloghi che sono pubblicati e distribuiti anche a livello internazionale. Se ho fatto un’analisi complessiva dei costi del pacchetto che vendo e poi mi ritrovo con dei costi imprevisti, quest’ultimi chi se li assume?“.
La nuova delibera, valida anche per le frazioni di Macari e Castelluzzo, regola un’alternativa all’imposta di soggiorno, una tassa giornaliera che non riguarda chi soggiorna a San Vito e quindi paga già l’imposta di soggiorno. Un modo per far sì che anche il turista occasionale possa contribuire alle spese di manutenzione, di pulizia o di interventi vari che riguardano il territorio. Le maggiori novità previste dal regolamento riguardano le comunicazioni. Quest’ultime, infatti, dovranno essere effettuate almeno tre giorni prima, a entrambi agli indirizzi protocollocomunesanvitolocapo@postecert.it e busturistici@comune.sanvitolocapo.tp.it, e dovrà contenere i dati anagrafici dell’azienda richiedente, il recapito telefonico, la data di arrivo, la copia della carta circolazione e la ricevuta pagamento relativa tassa, anche in forma cumulativa. Nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre le aziende dovranno pagare 150 euro al giorno per gli autobus con 35 posti a bordo o 250 euro per quelli con oltre 35 posti. Ad aprile, maggio, ottobre e novembre la tassa d’ingresso si riduce del 50%. Per omesso o ritardato pagamento della tassa imposta la sanzione è di 200 euro oltre l’importo non versato, mentre per l’infedele comunicazione la sanzione è 500 euro.
Anche ilSicilia.it ha provato a raggiungere il sindaco di San Vito Lo Capo Francesco La Sala, ma senza successo. Ciminnisi ha precisato di non avere “nulla in contrario al fatto che il Comune decida di attuare una tassa di soggiorno, ma ne avrebbe dovuto parlare prima e non attuare la norma dall’oggi al domani. Ci sono operatori che hanno disdetto l’operazione e abbiamo già informato anche l’assessore regionale, che è a conoscenza della situazione“.