Giuseppe Conte scrive a Beppe Grillo e minaccia lo stop ai contratti che legano il garante al Movimento 5 Stelle.
“Le tue esternazioni sono del tutto incompatibili con gli obblighi da te specificamente assunti nei confronti del Movimento con riferimento sia alla malleveria sia ai contratti di pubblicità e comunicazione: ciò mi obbliga a valutare possibili iniziative dirette a sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento derivanti dalla malleveria, e il recesso dai contratti di pubblicità e comunicazione”, scrive Conte nella lettera anticipata dall’ex presidente del Consiglio. Una missiva che ha irritato, e non poco, il garante e fondatore del M5s.
L’ex presidente del Consiglio, a proposito della nota pubblicata da Grillo il 5 settembre, evidenzia quelle che a suo giudizio sono “gravi inesattezze ed evidenti distorsioni” sul ruolo e sui poteri del garante: “La custodia dei valori fondamentali dell’azione politica del movimento e il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme statutarie (non voglio qui discutere la legittimità e la concreta rilevanza giuridica di tale altisonante previsione), si risolvono in una moral suasion, ma di certo non si estendono all’esercizio di un supposto diritto di veto o addirittura alla inibizione della consultazione assembleare su uno o più temi della vita del Movimento”, mette in chiaro Conte.
L’ex premier ricorda a Grillo che “nessuna norma statutaria è sottratta a possibili modifiche e/o revisioni da parte dell’assemblea; la stessa Carta dei principi e dei valori è in astratto modificabile” così come “è prevista dallo statuto la possibilità di modificare il simbolo”.
“Quanto al nome“, rimarca Conte, “non esistono disposizioni specifiche che ne impediscono la modificazione, soggiacendo quindi una simile eventualità alle ordinarie regole di revisione statutarie”.
Inoltre, la regola del limite del doppio mandato “è contenuta nel Codice Etico (in sé sottratto al tuo potere di interpretazione autentica), anche esso modificabile tramite consultazione in rete”.
Dunque, secondo Conte “nessuna preclusione può essere imposta al potere deliberativo dell’assemblea su nessuno dei temi sopra richiamati”.
Infine – prosegue Conte rivolgendosi sempre a Grillo – “le tue reiterate esternazioni pubbliche stanno accreditando agli occhi della opinione pubblica una concezione ‘dominicale’ del Movimento”, una condotta che a detta del leader del Movimento 5 Stelle “rischia di appannare le energie e l’entusiasmo che questo processo costituente sta liberando”.