E’ questo il titolo di un libello, edito in pieno regime fascista e dopo la promulgazione delle leggi razziali che un sedicente scrittore, per servilismo e miseria morale, diede alle stampe.
L’adunata del 7 ottobre presentata come evento pacifista e pro popolo Palestinese è in realtà una manifestazione che sancisce, qualora ce ne fosse bisogno, l’ostilità da parte di alcune frange ignoranti e violente del nostro paese, nei confronti dello stato di Israele e del popolo ebreo nel suo complesso.
La perla di queste posizioni è oggi rappresentata dai vili attacchi rivolti verso la Senatrice Liliana Segre definita spregiativamente e con linguaggio tipicamente fascista, “agente Sionista “.
Questi strepitosi ignoranti ed abbondantemente nullafacenti, trascurano che la senatrice Segre ha perso il padre ad Auschwitz, è sopravvissuta allo stesso campo di sterminio e che il suo seggio senatoriale rappresenta un minimo riconoscimento alla sua persona ed alla comunità ebraica che, idealmente ed onorevolmente, rappresenta in quella aula.
Senza alcun pudore oggi, i promotori della manifestazione sedicente pro–Palestina, di fatto inneggiano ad Hamas, ad Hezbollah ed a quanti sono nemici dichiarati dello stato e del popolo ebraico, e non dicono una parola sugli oltre mille israeliani assassinati a sangue freddo, né sugli ostaggi trattenuti da un anno.
I neofascisti di questi movimenti avanzano inoltre proposte irricevibili: chiedono che la università italiane interrompano i rapporti culturali con quelle israeliane ; tentano di impedire la presentazione di libri , a loro non graditi; affermano che quanti non la pensano come loro non hanno diritto ad esprimere le proprie idee.
Questi rivoluzionari da aperitivo e combattenti da cornetto e cappuccino che mi piacerebbe vedere in campo non con la tollerante polizia italiana ma con i combattenti dell’esercito israeliano, farebbero meglio a celebrare un’altra data e, precisamente, il 19 aprile 1943, quando gli ebrei reclusi nel ghetto di Varsavia decisero che non avrebbero più subito passivamente umiliazioni, violenze, deportazioni ed assassinii ed insorsero, combattendo per un mese contro le SS . Lasciarono sulle strade di Varsavia migliaia di morti ma anche la testimonianza di una grande rivolta morale oltre che militare.
Da quella data il popolo ebreo e lo stato di Israele che ne rappresenta la testimonianza unitaria hanno combattuto sempre e comunque per difendere il loro diritto di esistere. Lo hanno fatto nel 1948, attaccati dagli stati arabi confinanti, i cui eserciti erano guidai da ex ufficiali delle SS; lo hanno fatto nella guerra dei sei giorni ed in quella del Kippur ; lo stanno facendo oggi avendone tutto il diritto.
Dagli ipocriti, violenti, falsi pacifisti e propagandisti di idee tossiche, anche la nostra società ha il dovere oltre che il diritto, di difendersi con ogni vigore ideale e reale.
Con il fascismo del ventennio la partita è stata chiusa nel 1945, non ne vogliamo aprire un’altra con un nuovo fascismo, magari sventolante bandiere rosse ed arcobaleno, che oggi vorrebbe impedirci il libero pensiero e magari proporci domani altre leggi razziali.