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Cefalù e l’antica scritta fascista: cancellarla oppure no? CLICCA PER IL VIDEO

giovedì 20 Gennaio 2022

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Sbiadita, restaurata, coperta, rifatta. A Cefalù, torna a far discutere la scritta risalente al periodo fascista che ricalca una frase pronunciata da Mussolini a Bologna il 22 ottobre del 1936. A riaccendere i fari sulla vicenda e sulla facciata del bar “Lilies”, la fine delle riprese di “Indiana Jones”.

“In sette mesi abbiamo conquistato l’impero, in tre mesi appena lo abbiamo pacificato”. I proprietari delle attività storiche che si trovano a Piazza Bagni di Cicerone, ricordano bene quella scritta murale. Ma, quella che nel tempo era diventata una testimonianza quasi illeggibile, oggi si presenta a caratteri ben definiti, di colore celeste e in una posizione leggermente diversa rispetto a quella originale.

A ottobre, l’arrivo a Cefalù di Harrison Ford per girare alcune scene dell’ultimo capitolo della saga con protagonista l’archeologo più famoso del cinema, aveva trasformato il Lilies nel “Clemente cafè”, coprendo la scritta di Mussolini con un’insegna della Cinzano. Una volta terminate le riprese, sulla facciata del  palazzo, di proprietà di un privato, è tornata nuovamente visibile la scritta del periodo fascista.

Secondo Umberto Raimondi, che ha un’attività a due passi dal Lilies, qualche anno fa, durante alcuni lavori sulla facciata, la Soprintendenza dei Beni Culturali avrebbe chiesto espressamente che, insieme agli interventi richiesti dal proprietario, venisse ripristinata anche la scritta che peraltro non era mai stata cancellata ma solo “offuscata” dal passare del tempo

In molti si chiedono se sia il caso o meno di rimuoverla. “Penso – dice Raimondi – che faccia comunque parte della nostra storia, del nostro passato e che debba essere lasciata dove si trova”. Per un altro commerciante, Terence Calderone, quel motto andrebbe cancellato. “E’ una scritta di Mussolini – dice – e, personalmente, mi dà fastidio. Tuttavia, trattandosi di una scritta storica, potrebbe anche restare”.

La linea comune sembra  sposare l’idea che, la scritta in questione, debba comunque rimanere in quanto testimonianza di un passato che non va cancellato. Nessuna celebrazione del fascismo dunque ma solo una traccia di quella che è una memoria storica da conservare e preservare in quanto tale.

 

 

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