Tutta la Sicilia è stata colpita da una siccità che non ha così lunghi precedenti, almeno nell’ultimo cinquantennio, e tutti gli agrumicoltori dell’Isola fanno da anni i conti con grandi problemi in materia di gestione degli invasi e delle reti.
Diversi sono stati gli agrumicoltori che si sono visti costretti ad “accorciare” alberi di arance rosse e non solo per farne sopravvivere altri, proprio a causa della carenza di acqua irrigua, nelle zone della Sicilia occidentale soprattutto l’acqua potabile è mancata per settimane e altre dove è giunta solo per poche ore ogni tre-quattro giorni. Le criticità in merito sono state e sono molteplici.
In commissione Attività produttive i ddl accorpati (quelli del 20 febbraio e dell’8 maggio 2023) sulla promozione dei prodotti agrumicoli e sulla trasformazione e confezionamento di questi prodotti mirano soprattutto in questo momento a sostenere e promuovere il più possibile l’agricoltura cittadina. Proprio oggi se ne parlerà all’Ars dove l’iter è già iniziato.
“Un disegno di legge che incentiva completamente la filiera e la trasformazione dei prodotti agrumicoli. In agricoltura la cosa più importante è completare la filiera e questo ddl va in questa direzione“, queste le parole di Gaspare Vitrano, presidente della commissione Attività produttive.
Già mesi fa la Regione stava valutando l’adozione di misure straordinarie adeguate per arginare la crisi in Sicilia, dovuta alla carenza di piogge e quindi con produzioni scarse, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, ad affermarlo era stato il presidente della Regione, Renato Schifani. Interventi per le intere famiglie che vivono di agrumicoltura.
Patrimonio agrumicolo, messo in ginocchio soprattutto negli ultimi mesi ha bisogno di essere riqualificato e al fine di favorire la conoscenza e l’utilizzo dei prodotti agrumicoli di qualità freschi, la Regione Siciliana promuove il “consumo di prodotti agrumicoli di prossimità, di qualità riconosciuta e certificata, biologici, freschi e trasformati, nonché l’utilizzo dei sottoprodotti ottenuti dalla trasformazione e la valorizzazione del pastazzo degli agrumi“, ovvero l’insieme dei materiali di scarto derivanti dalla lavorazione degli agrumi (buccia, polpa e semi).
Oltre a favorire l’organizzazione della filiera agrumicola siciliana per la produzione di succhi di agrumi di qualità prodotti in Sicilia, la Regione sostiene gli operatori siciliani nell’attivazione di un sistema imprenditoriale in grado di realizzare “produzioni agricole ed industriali di qualità certificata“, con delle azioni finalizzate all’innovazione e sviluppo del comparto, alla promozione delle produzioni regionali, alla “valorizzazione di tutti i sottoprodotti e degli scarti della lavorazione nell’ambito di una filiera agro – energetica, alla formazione degli operatori e tecnici, al fine di recuperare e potenziare la competitività della filiera siciliana degli agrumi, accrescendola a livello nazionale ed internazionale“.
Sono previste all’interno di tutte le strutture pubbliche delle “aree snack”, di macchine erogatrici di spremute di arancia, agrumi e altri frutti freschi. Nelle scuole, università e aziende ospedaliere saranno disposti per la distribuzione di prodotti 100% agrumi, sia formato brick che attraverso le avanzate macchine spremiagrumi.
“L’obiettivo è fare promozione dei nostri prodotti, nei luoghi di consumo, in questo caso nelle strutture pubbliche, arrivano prodotti sani e a chilometro zero. Una valorizzazione dei nostri prodotti anche in forme nuove e che i mercati prediligono“, conclude Vitrano.
Per garantire la tracciabilità della materia prima e la valorizzazione delle produzioni di qualità, viene data priorità alle produzioni certificate Igp, Dop e biologiche e a quelle di tracciabilità certificata.